Tennis

Australian Open 2024, Djokovic: “Una delle mie peggiori partite, ma Sinner ha meritato la finale”

Novak Djokovic
Novak Djokovic - Foto AGN Foto / IPA Sport / IPA

Novak Djokovic ha commentato in conferenza stampa la sonora sconfitta contro Jannik Sinner in semifinale all’Australian Open 2024, dando merito all’avversario ma sottolineando anche la sua pessima prestazione: “Innanzitutto voglio fare i complimenti a Jannik: sta disputando un gran torneo ed ha meritato la finale. Per quanto mi riguarda, sono rimasto sorpreso in negativo dal mio livello. È stata una delle peggiori partite che abbia mai giocato in uno Slam, almeno da quando ricordo. È spiacevole giocare in questo modo, ma il merito va a Sinner per aver fatto meglio di me in tutto. Ci ho provato e sono riuscito ad alzare un po’ il livello nel terzo set, ma nel quarto set si è ripetuta la stessa cosa“.

Sinner ha servito con grande precisione, faceva un affidamento fenomenale sul servizio. È difficile descrivere oggi tutte le cose che ho sbagliato. Ci sono molti aspetti del mio gioco di cui non sono affatto soddisfatto: tutto era pessimo – ha aggiunto in merito alle 0 palle break avute il serbo, che poi ha continuato – Durante tutto il torneo non sono stato neanche lontanamente vicino al mio meglio. Tolta la partita contro Mannarino, non sono stato per niente bravo. Non ho giocato al livello a cui gioco di solito in Australia. Nel complesso le semifinali sono un buon risultato, ma oggi non sono riuscito a dare il meglio di me“.

Per Djokovic si tratta della prima sconfitta in Australia dopo 2.195 giorni: “Devo essere molto orgoglioso di tutto quello che ho ottenuto qui, anche se adesso è difficile vista la sconfitta. La serie di vittorie si sarebbe interrotta prima o poi, ma almeno ho dato tutto quello che avevo in una partita in cui ho giocato male e contro un giocatore che ha buone possibilità di vincere qui il suo primo Slam“. Infine, sul prosieguo della stagione: “Sono ancora fiducioso per gli altri Slam e per le Olimpiadi. Questo è solo l’inizio dell’anno, anche se non è la sensazione a cui sono abituato perché la stragrande maggioranza delle mie stagioni è iniziata con una vittoria in Australia. Non sono stato al mio livello, ma non vuol dire necessariamente che sia l’inizio della fine“.

SportFace