
Bagnaia attacca la MotoGP
“Pecco” Bagnaia attacca la MotoGP: il pilota italiano della Ducati sbotta dopo il Gran Premio di Malesia.
“Pecco” Bagnaia, a margine del Gran Premio di Malesia, si è scagliato contro la MotoGP dopo un incidente in Moto3. Il ritiro per foratura è passato in secondo piano rispetto al suo sfogo: “Far correre dei piloti molto giovani per dieci giri in quelle condizioni… non è stata una decisione perfetta”. La sua accusa di “mancanza di sensibilità” riapre il dibattito sulla sicurezza e sulla gestione delle gare.
Bagnaia attacca al MotoGP: volano parole pesanti
Il weekend a Sepang ha preso una piega amara per Bagnaia e per tutto il paddock. Il pilota della Ducati ha dovuto ritirarsi a causa di una foratura, ma a turbarlo è stato ciò che è avvenuto in precedenza: un grave incidente in Moto3 che ha coinvolto José Antonio Rueda e Noah Dettwiler, quest’ultimo ricoverato in terapia intensiva.
A Bagnaia non è andata proprio giù: “Far correre dei piloti molto giovani per 10 giri in quelle condizioni, dopo aver visto gli elicotteri portare via due di loro, non è stata una decisione perfetta. Io non avrei fatto partire la gara”.
L’attacco non è solo verso la sfortuna personale, ma verso l’intero sistema della MotoGP. “Loro partono senza sapere le condizioni della moto, senza verifiche. Forse se ci fosse stato il Warm Up, l’incidente non sarebbe successo”, ha dichiarato Bagnaia.
Bagnaia ha spostato poi il focus sulle decisioni comunicative della Dorna Sports. Nel weekend malese è stato diffuso un documentario sul celebre scontro tra Valentino Rossi e Marc Marquez (“Sepang Clash”) proprio nell’anniversario della morte di Marco Simoncelli.

Bagnaia ha detto: “In molte cose i piloti hanno una sensibilità che chi prende le decisioni non ha. L’idea di far uscire quel documentario giovedì, nell’anniversario del Sic, non è stata una grandissima cosa. Inoltre sono stati dipinti dei ruoli in maniera un po’ distorta. Non credo fosse il caso di farlo”.
La critica è chiara: secondo “Pecco”, la MotoGP sta perdendo quella connessione umana con piloti e tifosi. Le parole di Bagnaia vanno oltre la gara persa. È un richiamo all’attenzione, alla sensibilità e alla misura. Per Bagnaia l’orgoglio non è solo vincere, ma essere compresi, tutelati e rispettati. Il messaggio arriva forte: nel motorsport non basta la velocità e la spettacolarità, ma serve anche buon senso.
