Formula 1

Tra errori e irregolarità, paradosso Ferrari: in grossa difficoltà ad Austin, ma accorcia sulla Mercedes

Charles Leclerc
Charles Leclerc - Foto LiveMedia/Xavi Bonilla/DPPI

Dopo una gara scialba, fatta di errori di strategie e di un passo non all’altezza degli altri tre competitors di questa seconda parte di stagione, la notizia migliore per la Ferrari arriva a giochi finiti, in piena notte italiana, quando, ed è un vero paradosso, la vettura di Charles Leclerc viene squalificata per irregolarità sul fondo, al pari però di quella di Lewis Hamilton. Se il monegasco perde un deludente sesto posto nel Gp degli Stati Uniti, il britannico si vede cancellare un podio, una seconda piazza che peraltro se in Mercedes non avessero sbagliato le tempistiche del primo rientro ai box, o se la stessa gara di Austin fosse durata un paio di giri in più, sarebbe persino essere potuta divenire una vittoria. Col senno di poi, per il sette volte campione, meglio così: avrebbe dovuto cedere una vittoria all’odiato rivale Max Verstappen, che invece l’ha ottenuta in pista, pur faticando tanto e mettendo tutto in discussione fino alla fine come mai era capitato quest’anno. L’olandese, in ogni caso, ha la macchina migliore e la sua Red Bull viaggia: vittoria numero 15 in stagione, record eguagliato e ha quattro gare per battere se stesso, è anche la numero 50 in carriera per il fenomeno classe 1997.

Dicevamo, il paradosso tutto Ferrari si concretizza con la doppia esclusione dall’ordine di arrivo decretata dalla Fia su segnalazione del solito zelante Bauer. Perché così, da un -4 che fa male in classifica costruttori, arriva un incredibile e inaspettato +5 nel raffronto tra i superstiti Sainz, che azzecca invece la strategia ma non ha mai passo, ritrovandosi comunque sul podio, e Russell, quinto dopo una gara nell’anonimato più totale. Così, il Cavallino accorcia nel duello con le Frecce d’Argento, in una pista nella quale, complice le novità positive introdotte dagli inglesi, la Rossa era stata ancora una volta sverniciata.

E pensare che nel giro secco Leclerc era stato fenomenale venerdì trovando la pole, ma i soliti errori hanno compromesso la sua gara. Alla partenza il monegasco si fa infilare da Norris, e questo è senz’altro solo colpa sua, poi però il muretto ci mette del suo e si prende la strigliata di Vasseur. Troppa indecisione sulle soste, e alla fine Charles è l’unico a fermarsi una sola volta: forse il fatto che in Red Bull hanno montato la media poteva far intuire che quella delle due soste era la strategia sacrosanta per provare a massimizzare, un po’ come fatto da Norris, che ha capito che non si poteva vincere e si è preso l’ennesimo podio. Ferrari quarta forza in pista sul passo gara, purtroppo è questa la dura realtà, come in Qatar, la fortuna è che in un certo qual modo si massimizza, cedendo solo tre punti alla McLaren. Due note di merito: ben cinque punti in saccoccia per un super Yuki Tsunoda, che si ritrova ottavo con tanto di mossa azzeccata per prendersi il giro più veloce, e per un commovente Logan Sargeant, che complici le squalifiche, ottiene il suo primo punticino in Formula 1 nella gara di casa. Ora si corre subito in Messico, dove servirà assolutamente fare un passo avanti per tutto il weekend e non soltanto quando c’è da tirare fuori un giro buono.

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