Formula 1

La Ferrari brilla, la Mercedes si prende la scena: libere anomale e ridotte in Canada, Verstappen insegue

Leclerc e Sainz
Leclerc e Sainz - Foto LiveMedia/Loris Roselli

La classifica dice Mercedes, ma è in realtà la Ferrari a brillare più di tutte nelle anomale prove libere del venerdì del Gran Premio del Canada. Se gli ultimissimi minuti sono funestati dalla pioggia, che arriverà in massa anche domani per le qualifiche, a sparigliare le carte in questa prima giornata del weekend nordamericano sono i banali problemi tecnici in una F1 ormai iper tecnologica. Guasto alle telecamere a circuito chiuso della pista, non si può girare per motivi di sicurezza: è così che una bandiera rossa “innocua” per problemi all’Alpine di Gasly resta tale per oltre 50 minuti, cancellando di fatto le FP1 per una falla imputabile all’organizzazione. La Fia ne prende atto e agisce prolungando di mezzora le seconde libere, che iniziano trenta minuti prima. E che quando in Italia è ormai mezzanotte, ci consegnano un dato chiaro ed eclatante.

E’ la miglior Ferrari dell’anno per quanto riguarda le libere, senza se e senza ma. Una vettura che pare quella dei tempi migliori dello scorso anno, ben bilanciata, ben guidata, veloce e senza sbavature. A lungo Leclerc e Sainz monopolizzano le prime due posizioni, poi complice anche l’estensione nella durata la pista si gomma tantissimo e chi ha deciso come la Mercedes di tentare più avanti nel tempo la simulazione qualifica, ne trae beneficio. Per questo, la comunque ritrovata vettura britannica scalza il Cavallino e piazza l’uno due con Hamilton e Russell, in un trend che non si può più ignorare. E se parliamo di passo gara, Leclerc gira sull’1’17 basso e dunque siamo sui tempi per il podio, ci sono belle sensazioni anche se è solo venerdì. Rispetto a Barcellona, poi, torna competitivo anche Fernando Alonso, che si posiziona in mezzo alle due rosse.

Ma un momento. Dove è finito Max Verstappen? Ecco, è l’altra sorpresa di giornata, anche se siamo certi domani sia in grado di trovare quel qualcosa che possa riportarlo dove tutti se lo aspettano. Il sesto posto di oggi è un piccolo campanello d’allarme, mitigato dalle due bandiere rosse, soprattutto la seconda, che non gli consentono quasi mai di tentare il giro pulito per l’attacco al tempo. E col passo gara la sua Red Bull va, anche se i distacchi qui sono davvero ridotti all’osso e ci si aspetta una qualifica, ma finalmente anche una gara, ben più serrata e incerta del previsto. Domani, però, arriverà la pioggia e sembra possa essere torrenziale come quella degli ultimi cinque minuti di oggi: da Maranello, viste le prestazioni, sperano in un falso allarme.

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