Formula 1

F1, Red Bull: Christian Horner scagionato da accuse comportamenti inappropriati

Christian Horner
Christian Horner - Foto LiveMedia/Florent Gooden/DPPI

Christian Horner domani sarà regolarmente al suo posto per le prime libere in Bahrain. L’indagine indipendente avviata dalla Red Bull ha scagionato il team principal dall’accusa di “comportamento inappropriato” fatta da una dipendente. Una comunicazione ufficiale è arrivata questo pomeriggio, alla vigilia del primo appuntamento del Mondiale di Formula Uno che si terrà in Bahrain. “La Red Bull conferma che l’indagine sulle accuse contro Christian Horner è stata completata e la denuncia è stata respinta. Red Bull è fiduciosa che l’indagine sia stata giusta, rigorosa e imparziale”, si legge in una nota ufficiale.

Il caso Horner era venuto alla luce a inizio mese: era stato il quotidiano olandese “De Telegraaf” a parlare per primo delle accuse nei confronti del 50enne manager inglese, con la Red Bull – intesa come azienda principale – che aveva confermato di aver avviato un’indagine indipendente affidata a un avvocato esterno specializzato. Horner aveva sempre negato e, in occasione della presentazione ufficiale della RB20, aveva tenuto a sottolineare che “il team è molto unito”, evitando poi ulteriori commenti anche in occasione dei test in Bahrain. Dalla Fia e dagli altri team era stata chiesta rapidità e trasparenza a riguardo “(la questione va affrontata velocemente perchè questi titoli non fanno bene alla Formula Uno”, aveva sottolineato Zak Brown, Ceo della McLaren) e a questo punto Horner, sposato dal 2015 con l’ex Spice Girl Geri Halliwell, potrà portare avanti il suo lavoro alla Red Bull, dove è arrivato nel 2005 guidando il team a sette Mondiali piloti e sei titoli Costruttori, gli ultimi dei quali nella passata stagione dove la scuderia austriaca ha vinto 21 Gran Premi su 22.

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