Formula 1

F1, dulcis in fundo arriva la nuova Red Bull: RB20, perfezionare ciò che è già perfetto

Max Verstappen
Max Verstappen - Foto LiveMedia/Florent Gooden/DPPI

Il tango delle presentazioni delle nuove monoposto è finalmente terminato. L’ultima vettura ad essere stata introdotta al pubblico è la RB20 della Red Bull, attuale squadra campionessa in carica sul trono iridato della Formula 1. La nuova creatura di Adrian Newey, il quale non è altro che la mente brillante dietro i capolavori ingegneristici della scuderia di Milton Keynes, è riuscita di nuovo a stupire tutti, evolvendo la precedente RB19 in qualcosa di ancor più unico, nonostante ci siano diversi concetti da cui ha preso ispirazione da altre scuderie, tra cui Mercedes. La livrea, sebbene sia praticamente un copia e incolla già visto da diversi anni a questa parte, lascia spazio al progresso tecnico.

Sebbene la nuova vettura mantenga una piattaforma di base con la filosofia downwash nelle pance modellate da un undercut sotto di esse e con sospensioni pull rod anteriore e push rod posteriore, la RB20 presenta anche alcune modifiche significative rispetto al suo predecessore. Il muso anteriore è stato allungato ed è legato all’ala anteriore sul primo elemento, mentre l’ingresso delle pance è stato ridisegnato, con la bocca dei radiatori, caratterizzata da un’apertura alta e stretta, che prende inaspettatamente ispirazione dalle soluzioni già proposte sulla Mercedes W13 e W14. Inoltre, è stato eliminato il vassoio inferiore per fare spazio a un profilo alare superiore. L’alettone posteriore è caratterizzato da un profilo principale con un cucchiaio accentuato, mentre il flap mobile presenta una profonda V centrale. Tuttavia, è molto probabile che i render pubblicati dalla Red Bull siano solo un indizio di quella che è la vera RB20. Se così fosse, vorrebbe dire che la scuderia anglo-austriaca ha ancora degli assi nella manica che non vede l’ora di utilizzare, e dovremo aspettare gli imminenti test di Sakhir per vedere la forma finale della RB20.

Quel che è certo è che, a detta del team principal Christian Horner, l’approccio che è stato seguito nello sviluppo della vettura non è assolutamente conservativo (come, invece, aveva beffardamente dichiarato Adrian Newey, ndr) e che l’obiettivo della squadra è solo uno, la vittoria: “Penso che ci sia una grande innovazione anche sulla vettura, che senza dubbio verrà esaminata nelle prossime due settimane, ma credo che la creatività sia stata forte nella squadra. E lo si può vedere in alcune delle soluzioni che hanno proposto. Non si tratta quindi di un’evoluzione conservativa, è una grande innovazione. Non è una scelta tattica, è basata sulle prestazioni e su ciò che vediamo attraverso i nostri strumenti di simulazione. E ovviamente la vettura appare visibilmente diversa in alcune aree rispetto all’anno scorso. Solo il cronometro potrà dirlo, ma in un mondo virtuale non ci saremmo impegnati in questo progetto se non avessimo ritenuto che fosse migliore. Anche se è molto difficile porsi l’obiettivo di vincere tutte le gare, quest’anno vogliamo farlo. L’anno scorso ne abbiamo vinte 22 su 23, con Singapore che ci è sfuggita. Quindi tecnicamente possiamo migliorare. Il team ha fatto un ottimo lavoro sulla RB20, non ci siamo seduti sugli allori e abbiamo spinto i limiti della vettura. Vedremo solo quando scenderemo in pista quale sarà il relativo ordine di priorità per l’inizio della stagione”.

SportFace