Formula 1

F1, le gerarchie della griglia dopo i primi due GP: dominio Red Bull, Ferrari sogna

Leclerc e Hamilton
Leclerc e Hamilton - Foto DPPI Panoramic/ IPA Sport

Alla luce dei risultati ottenuti al termine delle prime due settimane di Formula 1 e dei conseguenti Gran Premi in Bahrain e a Jeddah, questo è il momento giusto per tirare le prime somme, in attesa di nuovi riscontri a partire dalla prossima sfida in Australia. Le gare disputate finora hanno regalato emozioni, colpi di scena e conferme, permettendoci di valutare le prestazioni delle varie scuderie e di fare un’analisi delle attuali gerarchie all’interno della griglia della F1.

Red Bull in testa e in assoluto controllo

In queste prime due gare, la Red Bull ha semplicemente rasentato la perfezione, confermando il suo status di squadra di vertice. Max Verstappen e Sergio Perez hanno mostrato una grande competitività, portando la RB20 al successo sia in Bahrain che a Jeddah, siglando, inoltre, due doppiette su due. Statistica che, per quanto scontata, evidenzia l’assoluto dominio della scuderia di Milton Keynes. Andando più nel dettaglio, il divario tra Red Bull e i loro primi rivali, ovvero la Ferrari, è pari a circa tre decimi nelle qualifiche, mentre, in termini di ritmo gara, sono cinque i decimi di distacco: troppi per impensierire Verstappen & co. Quest’ultima statistica è molto importante, in quanto conferma che nel lungo termine è la RB20 ad essere più efficiente e, per forza di cose, imprendibile.

Ferrari: inizio promettente, il futuro può riservare sorprese

Dopo una stagione 2023 parecchio deludente, la Ferrari sembra essersi ritrovata in questa nuova annata, affermandosi come seconda forza nelle prime due sfide. La SF-24 ha dimostrato una notevole competitività, portando sia Charles Leclerc che Carlos Sainz a lottare costantemente per il podio. Entrambi i piloti sono, infatti, riusciti ad ottenere il gradino più basso del podio (Leclerc a Jeddah, Sainz in Bahrain, ndr) dimostrando di essere tra i piloti più in forma e più motivati del momento (appendicite di Sainz permettendo, ndr). Il passo in avanti rispetto all’anno scorso è tangibile, ma la bontà del progetto RB20 relega la scuderia di Maranello al semplice ruolo di inseguitrice, ma non è escluso il fatto che la Red Bull possa lasciare qualche briciola agli avversari. Gli uomini di Vasseur, dunque, dovranno approfittare di eventuali sbavature (come è successo nella scorsa stagione a Singapore, ndr) e restare in scia dei rivali anglo-austriaci, continuando lo sviluppo della promettente SF-24 in modo da ottenere il massimo potenziale dell’auto e cercare di dare una scossa alla gerarchia vigente. Da tenere in conto, inoltre, che la Rossa sembra essere più efficiente verso fine gara, quando la benzina scarseggia: in supporto di questa tesi vi è il giro veloce di Leclerc nell’ultima tornata del GP di Jeddah, in quanto il monegasco, con un set di gomme hard usate, è stato capace di battere Verstappen sul giro secco, con entrambi che hanno provato a fare il giro veloce all’ultima tornata. A rigor di cronaca, tuttavia, è giusto riportare che Leclerc ha avuto una scia importante da Ricciardo, e questo gli ha garantito un vantaggio aggiuntivo in termini di velocità.

McLaren e Mercedes in cerca di conferme, Aston Martin sullo sfondo

McLaren ha cominciato la stagione piuttosto bene, con una MCL38 brillante in termini di deportanza, ma lacunosa in top speed. Per ambire al ruolo di terza forza, la scuderia di Woking deve migliorare molto sotto questo aspetto, soprattutto perché la velocità massima è la caratteristica più forte della diretta concorrente: la Mercedes. Il team di Toto Wolff ha dimostrato grande velocità nei rettilinei sia a Sakhir che a Jeddah, ma ha dovuto sacrificare il carico aerodinamico della W15 e gli pneumatici: pertanto, McLaren e Mercedes hanno problematiche inverse, e chi riuscirà a risolverle per primo, potrà ambire ad entrare nella top 5 regolarmente e mettere in cascina punti preziosi. L’impressione è che i loro risultati dipenderanno molto dal tipo di tracciato che dovranno affrontare settimana dopo settimana. Ad osservare la sfida sullo sfondo, è l’Aston Martin di Fernando Alonso, quinta forza dello scacchiere, che nelle qualifiche ha spesso ben figurato, salvo per poi perdere efficienza in gara a causa di un elevato degrado degli pneumatici a cui l’AMR23 non era soggetta. Ad aggravare la situazione è anche l’incostanza di Lance Stroll, che dopo aver ottenuto un buon punto in Bahrain, ha messo a muro la sua AMR24 nel Gran Premio dell’Arabia Saudita: è chiamato, dunque, ad alzare il livello.

Haas, Williams, Racing Bulls, Sauber ed Alpine: tutti contro tutti

Proseguendo nell’ analisi delle gerarchie della griglia della F1, ora scendiamo in quello che è chiamato il “midfield” della griglia. In questo ambito, la vera sorpresa in questi primi due Gran Premi è stata la Haas, che inizialmente sembrava essere spacciata e in ritardo con lo sviluppo. Invece, gli uomini di Komatsu si sono presentati combattivi e fiduciosi, mantenendo un buon compromesso tra qualifiche e gara in entrambi gli appuntamenti andati in scena: questo connubio di elementi – e la strenua difesa di Magnussen per favorire il compagno – hanno permesso ad Hulkenberg di ottenere il primo punto d’oro per la sua squadra a Jeddah. Se non fosse stato per il pilota danese, è molto probabile che il decimo posto sarebbe andato ad Alexander Albon e alla sua Williams, che ha risolto i problemi tecnici visti in Bahrain e ha mostrato una buona performance ostacolata, tuttavia, dal gioco di squadra dei piloti della Haas e, inoltre, dalla lenta Alpine di Ocon a fare da cuscinetto. Leggermente più indietro si stanzia la Racing Bulls, che, tra gli screzi tra Tsunoda e Ricciardo e le prestazioni sottotono, sta deludendo leggermente le aspettative. Sul tracciato arabo, la scuderia di Mekies sembrava poter lottare per la decima posizione, ma i problemi di passo e di aderenza hanno afflitto la loro prestazione complessiva. Sauber e Alpine, invece, si confermano nelle ultime posizioni, e si aspettano aggiornamenti massicci per poter riportare le due scuderie in lotta per i punti. Comunque sia, il distacco tra le cinque squadre si aggira intorno ai tre o quattro decimi, quindi tutto sembrerebbe aperto: chi saprà sfruttare più occasioni, potrà essere considerata come sesta forza.

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