Formula 1

Charles, finalmente ce l’hai fatta: Leclerc trionfa a Montecarlo, la Ferrari ora “vede” la Red Bull

Leclerc e il principe Alberto II
Leclerc e il principe Alberto II - Foto Diogo Cardoso DeFodi Images/IPA

Questa volta c’è il lieto fine. Charles Leclerc ha finalmente coronato il suo sogno, vincendo la gara di casa, quella di Montecarlo, grazie a un weekend perfetto in cui tutto è girato per il verso giusto e in cui la Ferrari ha dimostrato di aver fatto degli importanti passi avanti con gli ultimi aggiornamenti, seppur su una pista anomala e poco indicativa per il resto del Mondiale. Risuona l’inno del Principato sia prima della gara che sul podio, risuona per la prima volta qui e per la sesta volta in tutto il mondo grazie al pilota del Cavallino, che ora è sempre più secondo nella classifica piloti e insieme a Carlos Sainz, terzo al traguardo, spinge la scuderia di Maranello a soli 24 punti da una Red Bull oggi in estrema difficoltà, così come del resto in qualifica: Max Verstappen nervoso, mai in gara, arriva sesto e chiede persino l’eutanasia a Lambiase: quando è dietro, specie su una pista come questa, non ci si diverte, tutt’altro. E questa sensazione Max non la vive molto spesso, ma ultimamente si sono intensificate le difficoltà: una vittoria risicata nelle ultime tre, la sensazione che da Miami i rapporti di forza siano leggermente cambiati, con il team austriaco sempre lievemente avanti, ma assolutamente attaccabile sia dalla Ferrari che da una McLaren anche oggi estremamente sul pezzo con Piastri secondo e Norris quarto, sempre col fiato sul collo dei due ferraristi.

Una gara iniziata col botto, in tutti i sensi: Sainz tocca Piastri, fora ed esce di scena, per sua fortuna un paio di curve dopo Magnussen impazzisce e travolge Perez, distruggendo la Red Bull del messicano e mettendo ko anche il compagno in Haas Hulkenberg. Bandiera rossa e siamo ancora nel giro numero uno, dunque si riparte da fermi e con le posizioni iniziali in griglia, dunque con Sainz che torna in P3 ed è la prima svolta favorevole al Cavallino. Non solo: i piloti cambiano gomma e smarcano le mescole, per cui niente pit stop fino alla fine per i primi, visto che su questa pista si può correre per 70 e rotti giri senza dover fare i conti con una gomma non troppo prestazionale, perché i sorpassi sono quasi impossibili. Dopo una lunga pausa si riparte e tutto fila via liscio. A quel punto per Leclerc non c’è altro da fare che tenere a bada Piastri, e al netto di qualche giro in apnea e di un mezzo tentativo dell’australiano di farsi vedere negli specchietti, si arriva all’ultimo giro senza troppi patemi d’animo, se non quello di poter vedere da un momento all’altro, visti i precedenti sfortunati, Charles contro le barriere. Così per fortuna non è a fine gara viene coronato un sogno e si emozionano un po’ tutti, da Leclerc che ricorda suo padre ed esulta per essersi tolto un grande peso sulla pista di casa al principe Alberto II che si scatena con Charlene sul podio. Lì dove suonano l’inno monegasco e quello italiano: la Ferrari c’è, eccome, e in Canada può dire la sua riaprendo definitivamente – e inaspettatamente se si pensa alla Cina – il Mondiale.

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