Equitazione

“Io sento con il cavallo”, la Fise in campo per l’inclusione: “Abbattiamo le barriere”

'Io sento con il cavallo', conferenza Fise - Foto Sportface
'Io sento con il cavallo', conferenza Fise - Foto Sportface

Si chiama “Io sento con il Cavallo – nel segno del Cavallo” ed è un progetto che punta, con gli sport equestri, a fare la sua parte per l’integrazione e l’inclusione delle persone sorde e ipoacusiche. L’iniziativa è stata presentata presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati. “Il cavallo si è trasformato, con gli anni, in un atleta e ora si sta dimostrando un incredibile terapeuta; questa è una delle missioni che stiamo portando avanti. Il cavallo è un compagno di giochi, ma anche di vita; ci insegna che esiste un dialogo silenzioso, che non ci sono distinzioni perchè di fronte a lui siamo tutti uguali”, ha sottolineato Marco Di Paola, presidente della Federazione Sport Equestri. Sono sei le regioni italiane protagoniste: Lazio, Lombardia, Puglia, Sicilia, Emilia-Romagna e Toscana.  L’obiettivo primario è il superamento di alcune barriere nel processo di integrazione attraverso la relazione con il cavallo. Negli sport equestri il cavallo è più di un partner e attraverso di esso si può puntare in maniera decisa all’inclusione dei sordi; quella auditiva è una delle disabilità che può consentire il superamento delle difficoltà di accesso allo sport. Questo progetto punta ad abbattere le barriere portando lo sport verso questi soggetti e merita un plauso particolare per questa capacità di promozione dei valori che lo sport porta con sè”, ha ribadito Vito Cozzoli, presidente e amministratore delegato di Sport e Salute. Presente anche Alessandra Locatelli, ministro per la disabilità, che ha sottolineato come questo evento “rappresenta l’inclusione attraverso il cavallo che può essere strumentale a una crescita e a una qualità della vita migliore portando a un modello da esportare anche in altre regioni. Uno sguardo sul mondo dello sport, del cavallo e delle persone con sordità ma che è accomunato dalla voglia di vedere in ogni persona quelle competenze necessarie a far crescere il nostro paese. Questo è un tassello di un progetto molto più grande e che spero ci possa portare a una visione diversa del mondo e di come costruirlo per renderlo più accessibile a tutti, ha concluso.

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