Calcio

Superlega, Rummenigge ribadisce: “Progetto morto, nessuno è a favore di una rivoluzione parte le due spagnole”

Karl Heinz Rummenigge
Karl Heinz Rummenigge - Michael Lucan CC BY-SA 3.0 DE

Lo aveva dichiarato alla vigilia della sentenza della Corte UE e Karl Heinz Rummenigge lo ribadisce anche all’indomani, nonostante la decisione non sia stata favorela all’Uefa: La Superlega è un progetto morto”. “La mia sensazione è che nessuno sia a favore di una rivoluzione che esiste sulla carta: non viene rimessa in vita da una sentenza che ognuno ha il diritto di interpretare come vuole, la Superlega è morta e non troveranno società che ne vogliano far parte”, dice intervistato dal “Corriere della Sera”.

“Secondo me nessun club tedesco, francese, inglese e spero anche italiano è disposto a far parte della Superlega. Possono farla le due spagnole, ma non mi sembra un torneo che può danneggiare il calcio europeo”, sottolinea. Nel progetto si parla di 64 squadre, con tre categorie, promozioni, retrocessione e soprattutto streaming tv gratuito per il pubblico, ma “la Superlega vera era un format di 20 squadre. Se adesso vogliono allargarsi diventa chiaro che è una specie di alibi davanti a chi ha pronunciato questa sentenza. Il calcio non dipende solo dai soldi, ma anche dal merito di chi si qualifica o meno a un torneo. Il lato sportivo è fondamentale. È importante essere democratici e la Uefa ha dimostrato di esserlo. Il mondo ideale forse non si troverà mai, ma di fronte alla guerra della Superlega, la Uefa ha difeso una struttura che da una vita funziona. Per tutti”.

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