In Evidenza

Walter Mazzarri, il capitolo due parte con l’Atalanta: cancellare il -10 dal 1° posto il primo obiettivo

Walter Mazzarri
Walter Mazzarri, Napoli - Foto LiveMedia/Ettore Griffoni

Si torna sempre dove si è stati bene. E Walter Mazzarri (miracolo Reggina a parte) non è mai stato bene come a Napoli. La sua esperienza partenopea riparte dal match contro l’Atalanta, dieci anni dopo l’ultima volta. Dopo aver perso la finale di Supercoppa italiana a Pechino con la Juventus, il tecnico toscano portò il Napoli al secondo posto in campionato a 78 punti, conquistando la seconda qualificazione diretta alla fase a gironi di Champions League in tre stagioni e migliorando il record di punti (poi battuto da Sarri) e il piazzamento di due annate prima. Fu lui di fatto a mettere le basi per la risalita del Napoli nei piani alti della classifica. Walter Mazzarri ha vinto 73 partite da allenatore del Napoli in Serie A e solamente William Garbutt (92), Maurizio Sarri (79) ed Eraldo Monzeglio (77) hanno fatto meglio sulla panchina partenopea. Servono diciannove vittorie (su ventisei partite a disposizione) per cercare il record. Tante, ma non impossibile. Sarri e Monzeglio in ogni caso sono sicuramente alla portata e Mazzarri ci crede. Primo obiettivo: restituire quella solidità smarrita, soprattutto tra le mura amiche. Si parte però fuori casa, contro l’Atalanta, primo step di un ciclo infernale che vedrà i partenopei sfidare anche Real Madrid, Inter e Juventus. Victor Osimhen a Bergamo sarà in panchina, Walter Mazzarri lo recupera ma non lo rischia. Spazio a Raspadori (favorito su Simeone), mentre Politano e Kvaratskhelia sono gli intoccabili. Contro l’Inter il tecnico cercherà di invertire il trend casalingo, ma nell’immediato in trasferta si cerca continuità. In questo campionato, il Napoli è la squadra con la più alta differenza tra i punti conquistati in trasferta e quelli guadagnati in casa: 14 in gare esterne, contro solo 7 guadagnati tra le mura amiche. Il distacco dal primo posto è di dieci punti. Una distanza in doppia cifra per una squadra campione in carica mancava dal 1994/95. All’uomo delle rimonte e delle rinascite, il compito di far tornare grande un Napoli che sotto la sua guida riscoprì il piacere di sognare.

SportFace