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Sarri ritrova la sua Lazio, Atalanta stanca e disattenta: all’Olimpico la decide Vecino

Lazio esultanza - Foto Antonio Fraioli

Maurizio Sarri ritrova la sua Lazio, anche se non è la squadra dell’anno scorso, e arriva un’altra vittoria importante dopo quella col Celtic con cui si prova a far quadrare i conti, ma c’è tanto da rimontare ancora, anche in campionato. La super sfida contro l’Atalanta va ai biancocelesti, regala spettacolo ed emozioni come da preventivo e si chiude con un 3-2 giusto per quanto visto, perché il carattere dei biancocelesti ha superato la personalità dei nerazzurri, apparsi fragili e disattenti dietro.

All’Olimpico il primo tempo è scoppiettante e arrivano subito due gol per i padroni di casa: prima è De Ketelaere, comunque autore di una prova positiva, a infilare la propria porta, poi ci pensa Taty Castellanos, oggi titolare al posto del non convocato e intristito Immobile, a ripagare la fiducia, per la verità fin qui ingiustificatamente scarsa del suo allenatore, a raddoppiare. Può essere una pedina importante, da titolare o subentrato, e Sarri deve fissarlo in mente. La Dea, si sa, non è mai doma e fa valere la fisicità sia in occasione del 2-1 con Ederson che, soprattutto, a inizio ripresa, quando Kolasinac si arrampica sul secondo palo e firma il 2-2. Tutto da rifare, arrivano i mugugni dell’olimpico ed entrambi i tecnici di certo non possono essere soddisfatti della facilità con cui i loro giocatori concedono facili palle gol. Pedro ravviva i suoi ma sembra tutto avviato verso un pareggio, invece su una meravigliosa combinazione nello stretto viene servito Vecino, che si inserisce, colpisce al volo, batte Musso ed è sempre più l’uomo della provvidenza e dei gol pesanti.

Ora sono 10 i punti in classifica, una miseria in otto partite per chi lo scorso anno è giunto al secondo posto, ma da qui la Lazio può costruire tutt’altro campionato, nella speranza di trovare continuità e rientrare nella corsa Champions, mentre per la Dea ancora una prova del nove non superata nei big match: dopo il pari con la Juve, in cui si era creato tanto ma concesso pochissimo, qui la porta è spalancata in controtendenza con tutta la stagione, e Scamacca sta faticando a entrare in condizione. Dopo i 7 impegni in tre settimane, in ogni caso, forse la sosta arriva a puntino per entrambe.

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