Serie A

Roma, Mourinho: “Io esempio perfetto di professionalità. Ieri riunione dura con i giocatori”

Josè Mourinho Roma
Josè Mourinho - Foto Fabrizio Corradetti/IPA Sport

“Non accetto in alcun modo che la mia professionalità, la mia dignità e il mio cuore per questo lavoro venga messa in discussione. Se c’è un esempio perfetto di professionalità sono io”. Lo ha detto José Mourinho nella conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Milan riferendosi al giorno di permesso chiesto giovedì e nel quale non ha diretto l’allenamento a Trigoria. “Non ho mai perso una gara in oltre 20 anni di carriera, né un allenamento – ha aggiunto – Per me non esistono malattie, malumori. Per motivi che non sto qui a spiegare avevo bisogno di un giorno e l’ho detto al direttore Pinto e alla proprietà e abbiamo definito che il giorno dopo il derby sarebbe stato un buon giorno. Sono stato fuori di Roma per 15 ore. Mi sembra ridicolo giustificare questo”.

Sul derby perso con la Lazio: “Ci sono giocatori che devono dare di più. Non voglio utilizzare i problemi come giustificazione per non fare quel qualcosa in più. Io con i giocatori non risparmio nulla, ieri c’è stata una riunione dura specialmente per qualcuno perché sono stato chiaro – ha proseguito – il derby che abbiamo vinto è pesante, è un derby che vale un’umiliazione perché i gol potevano essere anche 4 o 5. Quelli che abbiamo perso sono stati per un dettaglio, un errore nostro o dell’arbitro. Lo abbiamo fatto con la dignità di chi dà tutto e siamo usciti a testa alta. Qui è presente l’orgoglio di essere romanisti, bisogna metterlo in campo questo atteggiamento extra che va contro tutti”.

Sulla classifica:In questo momento siamo a 4 punti dalla Champions, abbiamo perso 8 punti in 3 partite dove non avevamo la squadra per giocare. Abbiamo giocato una serie di partite con un gruppo ridotto di calciatori, criticare va bene ma dimenticare la difficoltà del nostro momento non va bene. Abbiamo perso il derby ma c’è un campionato da giocare”.

“Dybala giocherà? Non penso proprio e senza di lui non è la stessa cosa. Trovare una soluzione, per me, quando non gioca Dybala non è lo stesso che per Guardiola quando non gioca Haaland o per Klopp che quando non gioca Luis Diaz. Non è la stessa cosa, io ripeto che non sto incolpando nessuno ma la Roma vive una situazione di grandi limitazioni. E questo si vede in campo e durante la stagione, non si può nascondere. Se la Roma, che ha fatto uno sforzo economico per Smalling, non lo ha a disposizione – ha proseguito lo Special One –, non può prendere un altro Smalling. Stessa cosa per Renato Sanches, perché i paletti del Fair Play finanziario non ti permettono di acquistare un giocatore altrettanto bravo”.

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