Serie A

Roma-Fiorentina, Mourinho: “Non dobbiamo parlare di arbitri prima della partita”

José Mourinho
José Mourinho, Roma - Foto LiveMedia/Antonio Balasco

Una “settimana buona” perché “abbiamo potuto lavorare con un’intensità alta”. E se su Smalling “non c’è alcuna evoluzione”, Kumbulla “si sta allenando con noi, seppur con qualche limitazione, e potrebbe aiutarci 10-15 minuti già per il Napoli o per la prima gara di gennaio”. A dirlo è Josè Mourinho che fa il punto sulla condizione della squadra alla vigilia del match della sua Roma contro la Fiorentina, in programma domenica sera all’Olimpico. Per i giallorossi c’è la possibilità di superare il Napoli e di portarsi al quarto posto in solitaria, ma c’è da superare l’ostacolo rappresentato dai viola. Mi aspetto un avversario di grande qualità, con una grande rosa – ha detto in conferenza stampa -. Hanno un’identità definita e giocano per i nostri stessi obiettivi, la classifica lo dimostra. Mi aspetto una partita molto difficile”. Tema caldo è il fascicolo aperto dalla Procura Figc sulle dichiarazioni dello Special One prima di Sassuolo-Roma su Marcenaro. Nella giornata ieri Mourinho è stato ascoltato da Chinè negli uffici di via Campania. “Dalla giustizia sportiva mi aspetto giustizia. Non è stato un problema per me, la mia vita qui a Roma è lavoro e mi sono presentato spontaneamente – spiega -. Sono felice, il procuratore federale Chinè mi ha dato l’opportunità di dire quello che potevo dire, che è la verità. Non ho mai offeso l’arbitro, né ho mai messo in dubbio la sua qualità. Ho utilizzato quell’espressione – che mi sembra normale e che utilizzo anche per me stesso – ma è stata capita diversamente dalle intenzioni. L’arbitro ha dimostrato di avere capacità per arbitrare quella partita. Non riesco a trovare nessun tipo di problema. Parole su Berardi? Problema del Sassuolo. Ma è anche un problema di personalità, perché quando mi hanno incontrato prima della partita, non mi hanno detto nulla. Mi salutano con grande cordialità e grandi sorrisi. Poi il giorno dopo dicono alla stampa che non sono contenti delle mie dichiarazioni. Ho il diritto e dovere di dire quel che ho detto. Un dovere perché un allenatore di livello deve difendere il calcio. Ci sono delle cose sul terreno di gioco che non possono succedere e che purtroppo succedono spesso”, dice in relazione alle sue accuse di poco fair play all’indirizzo dell’attaccante neroverde. E aggiunge, a proposito delle designazioni di Rapuano (arbitro), Aureliano (Var), Maresca (quarto uomo) per il match di domani sera: “Penso che noi allenatori non dobbiamo parlare degli arbitri prima della partita. Questa è una riflessione che ho fatto da solo e che ho condiviso col procuratore. Dopo possiamo essere più o meno felici, criticare o meno. Ma dobbiamo partire dal principio che gli arbitri vogliono fare bene. Bisogna lasciarli tranquilli”.

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