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Prima Osimhen, poi Simeone. Il Napoli batte anche la Roma: +13 sull’Inter

Giovanni Simeone Napoli
Giovanni Simeone - Foto LiveMedia/Agostino Gemito

Contro la miglior Roma della stagione, il Napoli fatica ma vince 2-1. E nella stagione dei sogni, a Spalletti riesce tutto: Osimhen segna, poi viene richiamato in panchina per Simeone, che realizza la rete vittoria, dopo il pareggio momentaneo di El Shaarawy. La squadra partenopea vola a +13 sull’Inter e mette un tassello in più nella marcia Scudetto. Dopo il forfait con la Salernitana, il tecnico di Certaldo ritrova Kvaratskhelia dal 1’. Il neo sessantenne Mourinho deve invece fare a meno dello squalificato Celik e torna a schierare dal 1’ Spinazzola a tre mesi dall’ultima volta, il 23 ottobre in occasione proprio del match di andata con i partenopei. Rispetto a quel primo confronto, però, c’è stato più equilibrio e coraggio dei giallorossi, che al 12′ sfiorano il gol dopo un’incomprensione tra Kim e Meret: il difensore coreano, su spiovente di Pellegrini, non sente l’uscita di Meret e tenta un retropassaggio di testa che non si tramuta in autorete per una questione di centimetri.

Al Napoli però basta il primo guizzo della solita coppia per sbloccare il risultato, con la complicità dell’ex Mario Rui: il portoghese al 17′ libera al cross Kvaratskhelia, in area Osimhen stoppa col petto e giganteggia tra Ibanez e Spinazzola, prima del missile sotto la traversa. Nel recupero del primo tempo la Roma va vicina al gol: dopo un recupero alto di Dybala, Pellegrini scarica per Spinazzola ma sul tiro dell’esterno giallorosso c’è la risposta di Meret in angolo. All’intervallo Mourinho cambia proprio il terzino della Nazionale e si gioca la carta El Shaarawy. E al 75’ è proprio l’italoegiziano a depositare in rete su cross di Zalewski dall’altro lato. Anche Spalletti però indovina il cambio. Fuori Osimhen, dentro Simeone. Fuori il capocannoniere, dentro il bomber di scorta. E al Cholito basta un pallone all’86’: stop orientato in area, Smalling va a vuoto, conclusione col mancino all’incrocio. Più 13. Viene da dare ragione a Mourinho sullo Scudetto già nelle mani di Spalletti. Se non è un’ipoteca, poco ci manca.

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