Serie A

Napoli-Salernitana posticipata a domenica: il teatro dell’assurdo e i tifosi penalizzati

Tifosi Napoli
Tifosi Napoli - Foto LiveMedia/Vincenzo De Rosa

Napoli-Salernitana si giocherà domenica 30 aprile. Si aspetta solamente l‘ufficializzazione da parte della Lega di Serie A, ma l’orientamento ormai è questo. Il match dunque verrà posticipato di un giorno (fischio d’inizio probabile alle ore 15) e potrebbe sancire lo scudetto per i ragazzi di Luciano Spalletti. Infatti in caso di non vittoria della Lazio a San Siro contro l’Inter, alle 12:30, e poi di vittoria del Napoli: Osimhen e compagni sarebbero campioni d’Italia. Ma c’era bisogno di questo teatrino dell’assurdo? 

Nelle prossime ore toccherà al prefetto di Napoli, Claudio Palomba, che aveva sollecitato lo spostamento per motivi di ordine pubblico, emanare il provvedimento con tutti i dettagli. La Lega Serie A, necessariamente, dovrà recepire le indicazioni dell’autorità dello Stato e cambiare il calendario non solo della 32esima ma anche della 33esima giornata visto che Udinese-Napoli non si potrà disputare martedì come in origine. Una decisione che danneggia, senza alcun dubbio, i tifosi della Salernitana e anche quelli dell’Udinese e gli stessi tifosi del Napoli che avevano già comprato i biglietti sapendo di dover andare allo stadio in una data ben precisa. Chiariamo subito: la società Napoli non c’entra niente con questo balletto che danneggia il calcio italiano, De Laurentiis è stato spettatore non pagante di questa quattro giorni folle. Da lunedì a giovedì sera, senza conoscere ancora data e orario in maniera ufficiale.

Con una domanda che sorge spontanea: e se la Lazio dovesse vincere a Milano con l’Inter oppure il Napoli non dovesse battere la Salernitana, alla prossima ricominciamo con il teatro dell’assurdo? L’Inter due anni fa festeggiò sul divano dopo Sassuolo-Atalanta ed a Milano nessuno chiese lo spostamento al giorno dopo di Crotone-Inter. La Lega Calcio, di fronte alle autorità, non può che dire di sì. Ma in Via Rosellini i malumori ci sono. Così come per chi ha pagato milioni e milioni di euro, le tv, e sabato alle 15 non potranno trasmettere nessuna partita.

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