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Mazzarri parte alla grande col blitz a Bergamo: il Napoli batte un’Atalanta ingenua

Giorgio Scalvini e Kvicha Kvaratshkelia
Giorgio Scalvini e Kvicha Kvaratshkelia - Foto LiveMedia/Nderim Kaceli

Walter Mazzarri è tornato. Un po’ sbeffeggiato, sminuito, persino con l’etichetta del bollito e dell’emarginato dal calcio, ma con spalle larghissime l’esperto allenatore toscano si è presentato a Bergamo e ha schierato un Napoli che nel modulo non si discosta da quello scudettato di Spalletti e da quello stentato di Garcia, ma con linee serrate, corte e compatte, meno possesso e più dinamismo, sempre però con tanta voglia di fare la partita e di non lasciare nulla al caso. Soprattutto, vincente. E’ così che si moltiplicano i cross, arrivano i colpi di testa e si riempie l’area. Sul primo buono Rrahmani segna ma con il precedente fuorigioco a ricacciargli l’urlo in gola, sul secondo c’è la zuccata di Kvaratskhelia, spostato dalla zolla esterna per essere più ficcante anche in mezzo e in rifinitura. Ci sono dei difetti, grossi, nel secondo tempo, quando la squadra si abbassa tantissimo, subisce l’1-1 per effetto del gol di Lookman nato da una disattenzione difensiva, poi rischia di capitolare più volte e sembra essere una nave in burrasca quella guidata dall’esperto timoniere livornese. All’improvviso, però, il Napoli torna avanti: lo fa con un’improvvisa pressione ben coordinata, che porta all’erroraccio nell’uscita dal basso della Dea, con Osimhen che sceglie l’altruismo e premia l’inserimento di Elmas, tornato ad avere un bel feeling con gol nelle ultime uscite.

Le trasferte non erano fin qui mai state il problema del Napoli, visto che la squadra azzurra è in verità imbattuta lontano dalle mura amiche, con 17 punti conquistati se si contano quelli del Gewiss Stadium, è in casa che la squadra ora di Mazzarri stenta maledettamente e le prossime sfide, su tutte l’Inter, dovranno mettere in atto un’inversione di tendenza importante. Si è aperta una nuova era in casa partenopea: c’è il sorriso, c’è l’immagine distesa di una squadra che ha imparato a soffrire in pochi giorni e che in Mazzarri non vede un allenatore finito, morto e sepolto, ma un mister di tutto rispetto. Si riparte da qui, ma bisogna crescere sotto molti aspetti per tornare a lottare per qualcosa di grande. Per il momento, si difende il quarto posto e, anzi, al momento c’è il Milan alle spalle, che giocherà stasera contro la Fiorentina togliendo o facendosi togliere punti da un’altra diretta concorrente.

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