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Inter devastante, spazza via anche l’Atalanta a suon di record e a forza di poker come nel 1930

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Esultanza Inter - Foto Nderim Kaceli/IPA Sport

Consapevolezza, maturità, qualità e ricambi. Questa Inter è una macchina perfetta, va avanti a forza di poker e a suon di record e non si inceppa di certo nel recupero del Meazza contro l’Atalanta, che arrivava a questo impegno in un bel momento di forma. La differenza tra i nerazzurri di Inzaghi e il Milan, rivali della Dea negli ultimi tre giorni, è clamorosa, e dimostra quanto la capolista stia giornata dopo giornata cucendo scudetto e seconda stella sul petto al termine di una stagione forse irripetibile, visto che il record di Conte con la Juventus (ora a -12) del 2014, i 102 punti, sono nel mirino e dopo ventisei giornate entrambe le corazzate, quella di dieci anni fa e quella di quest’anno, sono a quota 69 punti e fanno percorso simmetrico.

Una partita che non era cominciata nel migliore dei modi, perché per una follia di Pavard era arrivato il gol del vantaggio firmato da De Ketelaere, provvidenziale però l’intervento del Var che vede un tocco di mano di Miranchuk nell’imminenza del tiro del belga. Dal possibile svantaggio, al gol dell’1-0: Carnesecchi sbaglia l’uscita, Darmian lo punisce e San Siro esplode. Stesso copione al 45′: il portiere della Dea combina un pasticcio, Lautaro fa esplodere un tiro meraviglioso ed è raddoppio. Poi nella ripresa il Toro cestina un rigore, ma sulla ribattuta segna Dimarco, quindi c’è ancora gloria come a Lecce per Frattesi, che però si fa male proprio in occasione del gol del poker. Ancora 4-0, è qualcosa di surreale se solo non fosse vero: tre vittorie consecutive con questo punteggio, quattro partite di fila in cui i nerazzurri hanno segnato quattro reti, era successo soltanto una volta ed era il 1930. E’ un’Inter che va avanti a suon di record: imbattuta per la prima volta nella propria storia per undici volte di fila contro l’Atalanta, per la prima volta sono anche arrivate sette vittorie nelle prime sette nell’ano solare, c’erano riuscite nel 2018 per l’ultima volta Juventus e Napoli. E ancora: otto vittorie casalinghe di fila in campionato, mai capitato con Inzaghi. E la sensazione, è che questa squadra abbia un numero di punti di forza così ingente che si fa fatica a metterli in fila: se persino l’Atalanta è apparsa al cospetto della capolista come una squadra di fondo classifica, vuol dire che probabilmente anche la Champions non è solo e soltanto un sogno. Mentre per lo scudetto, e per la seconda stella, è solo questione di tempo.

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