Serie A

Il presidente Aic, Calcagno: “Tuteliamo top player o ricavi ne risentiranno”

Umberto Calcagno
Umberto Calcagno - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

Il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Umberto Calcagno, è intervenuto nella puntata numero 729 di ‘La Politica nel pallone‘ di Emilio Mancuso su Rai GR Parlamento: “Se non tuteliamo la parte migliore del nostro spettacolo, cioè i top player, alla lunga i ricavi ne risentiranno. La sfida è molto grande. Venerdì saremo a Londra con gli altri sindacati europei, insieme alle leghe, per ragionare sul calendario internazionale e soprattutto per preservare il merito sportivo, i campionati interni e la nostra filiera. Oggi siamo un sistema che distribuisce poco le risorse che produce, se ce ne saranno di nuove e superiori, sarà importante capire come redistribuirle a chi non parteciperà a certe competizioni”.

Nel giorno della sua rielezione alla guida dell’AIC, rispondendo ad una domanda sui calendari calcistici congestionati, Calcagno sottolinea ciò che verrà fuori al termine del vertice tra federazioni a Londra: “Uscirà una riflessione sulle competizioni internazionali, nessuno di noi intende ostacolarle, ma se immaginiamo il calendario alla fine della stagione 2024-25, noi avremo i calciatori di Juventus e Inter che finiranno il campionato, avranno subito le partite con le loro nazionali per poi avere, cinque giorni dopo l’ultimo impegno con le selezioni, l’inizio del Mondiale per club. Bisogna capire come gestire ragazzi che sono bravi e fortunati, anche a livello fisico, ma che non possono non avere un periodo di riposo”.

Il numero 1 dell’Assocalciatori sottolinea però che avere almeno cinque squadre italiane in Champions League è positivo: “E’ un bel segnale e vuol dire che, nonostante i fatturati non siano più quelli di inizio anni 2000, siamo capaci di fare bene. Dobbiamo cercare di tornare competitivi dal punto di vista dei ricavi, perché oggi è una lotta impari. Dobbiamo risanare e redistribuire meglio le risorse all’interno del nostro sistema. Credo che il documento approvato in consiglio federale vada in questo senso”.

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