Serie A

Caso Acerbi, Evelina Christillin: “Cose non perdonabili. Va bene le scuse, ma ci vuole una sanzione”

Evelina Christillin
Evelina Christillin - Foto IPA

“Direi soltanto che il primo gesto è stato quello di farlo tornare a casa dalla Nazionale. Bisogna fare molta attenzione. Queste cose non sono perdonabili. Le scuse vanno bene ma ci vuole anche una sanzione”. Lo ha detto Evelina Christillin, membro aggiuntivo in quota Uefa nel Consiglio della Fifa, a margine dell’evento “Golden Hearts” che si è tenuto a Venaria Reale, parlando della presunta frase razzista pronunciata nella partita Inter-Napoli nei confronti di Juan Jesus da Francesco Acerbi e sulle sanzioni che andrebbero adottate qualora dovesse essere accertato il fatto.

La nota tifosa della Juventus ha anche parlato della situazione difficile che sta vivendo la squadra bianconera: “Ho detto al presidente della Juventus, Gianluca Ferrero, ‘solidarizziamo’. Non è un momento facile, i numeri parlano chiaro. Otto punti in sette partite non è una media che ci fa ben sperare però con la sosta si spera veramente tutti di rimettere un po’ le cose nel corso giusto. La prima parte dell’anno era partita meglio delle previsioni, adesso no. Speriamo che la sosta possa ricucire un po’ l’ambiente. Sembra che sia una squadra un po’ spaesata. L’allenatore è sicuramente nervoso a giudicare da alcune reazioni con i giornalisti. Però possono capire che sia una situazione ad alta tensione. Questo, da parte di chi è al comando, non trasmette sicurezza a chi gioca. Le individualità della Juventus sono buone. Non si capisce però per esempio l’atteggiamento di Vlahovic di ieri, il secondo giallo ci stava”.

E ancora, su Allegri: “Sarà la società a decidere sul futuro di Allegri. C’è ancora un anno di contratto. Credo che dipenderà molto dai risultati di fine anno e cioè se la Juventus si qualificherà o no in Champions League e visto l’andamento non è scontato. Dobbiamo ringraziare il Napoli, che ovviamente non l’ha fatto apposta, per il posto nel prossimo Mondiale per Club. C’è anche la Coppa Italia. Gli obiettivi sono due ma bisogna giocarsi questa qualificazione in Champions League. Dipende anche da come si sentirà lui. Io non so come sono i rapporti con la società e con lo spogliatoio. Se lui non se la sentisse, non c’è niente di peggio di fare un lavoro che non ti appassiona. Io però posso solo essere grata ad Allegri per quello che ha fatto e soprattutto per come ha tenuto i nervi a posto e la barra dritta l’anno scorso in un campionato che poteva essere devastante”.

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