Serie A

Cannavaro: “Allenare il Napoli? È solo questione di tempo”

Fabio Cannavaro
Fabio Cannavaro

L’ex capitano della Nazionale italiana, Fabio Cannavaro, è intervenuto a ‘Storie di Serie A‘ su Radio Serie A con RDS parlando di Napoli e sulla possibilità di allenare la squadra della sua città: “Allenare il Napoli? È solo una questione di tempo, so che se inizierò a fare questo lavoro mi verrà data sicuramente l’opportunità. Per quello che rappresento so di avere delle agevolazioni, perché è normale. Per chi ha fatto una carriera come la mia a volte è più semplice se dimostri quello che vali. Napoli è una squadra che tutti vorrebbero allenare gratis, ha una qualità tecnica superiore ad altre squadre. Ho sempre detto che la panchina del Napoli è un obiettivo”.

Possibilità che sembrava avverarsi durante gli esoneri di  Garcia e Mazzarri in questa stagione: “Quest’anno era un’idea più dei media che della società, però io vado avanti per la mia strada: non mi ha regalato mai niente nessuno, ho la testa dura e ho sempre sudato quello che ho avuto. Ero piccolino: ho sempre dovuto saltare più degli altri, correre e lottare di più. Sento ancora il fuoco dentro, quella è la voglia che mi fa stare sereno: aspettiamo”. 

Poi il punto sulla squadra e su quello che manca al Napoli per tornare in alto: “La scorsa stagione c’è stato tanto lavoro da parte della società, da parte del suo allenatore e dello staff. Era una macchina perfetta. I miracoli non nascono per caso. Quest’anno è entrata in un vortice di negatività che ha fatto sì che i giocatori iniziassero ad avere più dubbi che certezze. Questo è dovuto non solo al cambio di allenatore, ma anche dalla comunicazione e a tutto quello che gira intorno a una squadra. Questo non ha aiutato i giocatori, non ha aiutato nessuno. È brutto vedere a metà classifica una squadra che ha vinto l’anno prima. Calzona? Fin quando non sei lì non puoi giudicare. La mente del calciatore del Napoli oggi è un po’ inquinata: sono passati allenatori con concetti diversi. Non è facile per loro e nemmeno per chi allena, ma tutto quello che c’è intorno dà degli alibi ai giocatori. Ad esempio, la comunicazione: si parla dell’allenatore dell’anno prossimo quando ne hai uno ora”.

Infine una battuta su uno dei nomi più discussi per la panchina azzurra, Thiago Motta: “Il Bologna di Thiago Motta è una squadra divertente, mi ricorda un po’ il Bayer Leverkusen. C’è tanto lavoro dell’allenatore, ma anche di società e dirigenti che hanno preso giocatori che non tutti conoscevano a inizio anno, ma che erano già forti. Thiago li ha liberati mentalmente facendoli divertire, sicuramente sono calciatori che a fine anno avranno un’altra valutazione. Mi auguro che arrivino in Champions, è giusto che raccolgano obiettivi importanti”.

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