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Italia, Spalletti: “Immobile? Non prendo in giro nessuno, giusto scegliere altri. De Rossi mi sembra Mazzone”

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti - Foto LiveMedia/Emmanuele Mastrodonato

“Immobile? Io non prendo in giro nessuno, so che lui è un calciatore importante sia per il suo club che per la nazionale. E un momento in cui non riesce ad esprimere il suo potenziale, devo tenere in considerazione tutti e penso che sia giusto scegliere altri. Scamacca è stato un periodo senza giocare, si deve dare subito l’impressione di essere da Nazionale. Io devo avere la certezza che si riesce a dare un contributo”. Sono queste le parole di Luciano Spalletti, tecnico della Nazionale, parla in conferenza stampa prima della partenza per gli Stati Uniti dove l’Italia affronterà Ecuador e Venezuela, della mancata convocazione di Immobile. Poi, sulle scelte in attacco, Spalletti spiega: “Retegui mi sembra in condizione, Raspadori lo conosco benissimo e può fare il doppio ruolo che gli viene richiesto, Lucca lo voglio conoscere bene. Non è una bocciatura se si lascia qualcuno a casa”, conclude.

Su altri temi: “De Rossi è stato bravissimo, ci ho preso tantissime cose che lui ha fatto vedere in questo periodo e ogni tanto mi sembra Carletto Mazzone in panchina. Ha fatto un lavoro eccezionale, non era facile in così poco tempo dare una nuova mentalità. Anche prima il lavoro della Roma era fatto bene e riuscire a fare qualcosa di meglio e diverso è ancora un lavoro più profondo. Gli faccio tantissimi complimenti e spero continui così. Io gli voglio molto bene, abbiamo parlato di quale sarebbe stato il mio sogno nei suoi confronti, gli auguro il meglio e se avessi la possibilità di aiutarlo lo aiuterei”.

Sul divieto di giocare alla PlayStation: “Si ritiene giusto che dei professionisti non dormano la notte per non esprimere se stessi? Sono in quelle 22 ore che si fa vedere di che livello siamo, non solo le due ore in campo. Poi non mi interessa se giocano o no alla playstation, a me interessa che ad una cert’ora si vada a dormire. Quanto si vuole stare a giocare? Altrimenti questa cosa diventa una dipendenza. E’ una cosa normale. Ho la certezza che si dorme poco e ci metto mano. Se vai a disturbare quella che è la tua professione, ci entro dentro e non mi sta bene. Non li lego i calciatori con un contratto, se uno vuole sputtanarsi il tempo così, non viene in Nazionale e sta a casa”.

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