Calcio

Nazionale, Spalletti si presenta: “Cerco la felicità. Da Mancini eredito una buona squadra”

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti - Foto Antonio Fraioli

Sabato 2 settembre 2023 è stato il giorno di Luciano Spalletti come nuovo CT della Nazionale Italiana. Il tecnico toscano si è presentato ai microfoni della sala stampa in quel di Coverciano, sottolineando i motivi che lo hanno indotto a scegliere la selezione azzurra oltre a dare spunti tattici su quello che si vedrà.

Le parole di Spalletti: “Ho detto subito di sì alla Nazionale, avevo questa determinazione ad assumere questo incarico. Napoli è stata un’esperienza bellissima, è stata qualcosa di travolgente più di quello che si immagina. Naturalmente ho un ricordo bellissimo. Per quanto riguarda la clausola ci sono delle cose da mettere apposto, ci stanno lavorando gli avvocati. Io spero che si arrivi il prima possibile alla soluzione migliore per entrambi. Io cerco la felicità, è quella di cui abbiamo bisogno. Non riesco ad essere felice da solo, provo felicità quando io mi rifletto nella felicità altrui. Non riesco ad essere felice se non vedo la felicità negli occhi degli altri. Questo è quello che ho trovato a Napoli. E’ attraverso questa felicità che possiamo vincere, lo dirò ai giocatori. De Rossi diceva  che aveva due maglie. E’ giusto quella della Nazionale ci rimane sempre addosso, la porteremo dovunque. La maglia della Nazionale non tutti la possono vestire, bisogna essere bravi a dare il giusto valore a questa. Qualcuno poi ce l’ha fatto capire cosa significa questa maglia, gente come Gigi, come Maldini, come Rivera, Mazzola, Lippi che ho sentito in questi giorni. Gianluca Vialli sarà sempre con noi nello spogliatoio. Di Gigi Buffon, siccome è bello grosso, lo staccheremo a pezzi per farlo portare a casa della gente che viene qui se non capisce il valore della Nazionale“.

Sulla sua emozione: “Io ho passato molto tempo a Coverciano, che è l’università del calcio. Ho imparato tantissime cose qui, ma essere qui come CT della Nazionale è veramente un’emozione indescrivibile. E’ un sogno che parte da lontano, dai Mondiali del Messico, quando andai a chiedere a mia mamma di farmi una mega bandiera dell’Italia per festeggiare il 4-3 contro la Germania. Ora questa bandiera la riporterò in panchina. Spero di far rinascere quel sogno di portare questa bandiera in giro a miliardi di bambini“.

Sulla squadra: “Da Mancini eredito una buona Nazionale che ha vinto partite ed Europeo. Mancio ha lanciato molti giovani. Bisogna cancellare amarezza dei due risultati che sono arrivati, dobbiamo prendere distanze dalla sensazione di pensare di far parte di un calcio secondario. Dobbiamo fare calcio che piaccia a tutti, dobbiamo trovare la giusta via di mezzo. Locatelli fa il regista della Juventus, per esempio. Ci sono altri poi giocatori come Cristante che lo fa benissimo Per essere belli bisogna essere pratici, giusti. Ho più di qualche regista, vogliamo giocare con la difesa a 4. Vogliamo andare a prendere l’avversario con la palla. Due cose contano nel calcio: la pressione e la costruzione, tutto il resto viene di conseguenza. Centravanti ce ne sono in Italia. Sono bravi, possono vestire questa maglia. Non ho chiamato Kean e Scamacca per il poco minutaggio. Ne conoscerò altri. Raspadori è più bravo a partecipare a giocare con noi, andremo a cercare delle risposte che siano complete e che ci possano dare tutte e due le cose. Mi sembra che ci siano delle potenzialità importanti comunque. Secondo me c’è anche qualche giocatore di altre posizione che possono fare quel ruolo lì. Lavoreremo con serenità”.

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