Lega Pro

Coppa Italia Serie C 2023/2024, la finale di ritorno Catania-Padova si giocherà a porte chiuse

Catania - Curva Nord

Una gara casalinga a porte chiuse e ammenda di 10.000 euro per il Catania. È quanto stabilito dal giudice sportivo di Serie C dopo quanto avvenuto nel corso della finale di andata di Coppa Italia di serie C disputata martedì sera a Padova. Di conseguenza, la società etnea sarà costretta a giocare la finale di ritorno senza pubblico, come si legge nel dispositivo che prevede che “la sanzione della disputa di una gara casalinga a porte chiuse sia scontata in occasione della gara successiva di Coppa Italia Serie C che la Società Catania disputerà dopo la data di pubblicazione della presente decisione (Finale di Ritorno Coppa Italia Serie C del 2 aprile 2024). Tra i calciatori, un turno di stop per Welbeck (Catania), Kirwan (Padova). Ammenda di 5.000 euro per il Padova. All’origine della decisione della gara a porte chiuse per il Catania la rilevazione che “i sostenitori del Catania, posizionati nel Settore Curva Nord, hanno lanciato: durante l’ingresso in campo delle squadre, tre petardi di notevole intensità nel recinto di gioco, senza conseguenze; al 13° minuto del primo tempo, un fumogeno e un petardo di notevole intensità nel recinto di gioco, senza conseguenze; al 27° minuto del primo tempo, un petardo di notevole intensità nel recinto di gioco, senza conseguenze”.

Inoltre, “al termine del primo tempo e successivamente al rientro delle squadre e della Quaterna Arbitrale negli spogliatoi, una parte dei tifosi (circa 150 unità) del Catania entrava nel recinto di gioco, attraverso uno dei varchi di accesso al campo posizionato nell’angolo Nord-Est del Settore Ospiti; tali tifosi si dirigevano in prossimità dei tifosi avversari occupanti il Settore Tribuna Est e prelevavano uno striscione posto sulla recinzione; lanciavano numerosi fumogeni verso il Settore Tribuna Est occupato dai tifosi avversari. Tali fumogeni venivano raccolti dai tifosi del Padova e rilanciati all’indirizzo dei tifosi del Catania che stazionavano nel recinto di gioco”.

“Il lancio ed il rilancio dei fumogeni si ripetevano più volte fino all’intervento delle Forze dell’Ordine. Nel frangente, una parte della tifoseria del Catania che era rimasta nel Settore Curva Nord Ospiti, lanciava nel recinto di gioco tre petardi all’indirizzo delle Forze dell’Ordine impegnate a sedare la tifoseria che invadeva il recinto di gioco, senza conseguenze. Lo scontro tra i tifosi del Catania e le Forze dell’Ordine proseguiva per alcuni minuti anche all’interno della Curva Nord Ospiti. Le condotte poste in essere dai tifosi del Catania hanno determinato un ritardo di 4 minuti sull’orario di inizio del secondo tempo. Durante gli scontri il dirigente del servizio dell’Ordine Pubblico accusava un malore, tale da rendere necessario l’intervento del personale medico presente sul terreno di gioco e il successivo trasporto in ospedale per ulteriori accertamenti. Dal referto del Commissario di Campo è emerso altresì che i tifosi del Catania hanno danneggiato due vetrate di separazione del Settore Curva Nord Ospiti dal recinto di gioco e un parapetto al varco di accesso al campo di gioco del Settore Tribuna Est”, si legge nel comunicato.

Sulla decisione del giudice sportivo, ha preso parola anche il Calcio Padova che “viste le decisioni assunte in merito alla disputa della finale di ritorno della Coppa Italia Serie C a porte chiuse, con il massimo rispetto e senza voler entrare nel merito delle decisioni del Giudice Sportivo, non può non constatare che la conseguenza pratica di tali decisioni penalizza in egual modo entrambe le società ed entrambe le tifoserie, sebbene i comportamenti non siano nemmeno lontanamente paragonabili”, si legge in una nota. Il Calcio Padova coglie l’occasione per ringraziare i propri sostenitori per aver mantenuto la calma, compatibilmente con la drammatica ed imprevista situazione ed elevata pericolosità degli atti compiuti dai facinorosi tifosi ospiti entrati nel recinto di gioco. Un grazie inoltre alle Forze dell’Ordine per l’intervento ed il costante supporto. La società biancoscudata auspica che, sin da ora, si possa tornare a parlare soltanto di sport, di aggregazione e di sostegno sano alle proprie squadre del cuore” conclude la nota.

SportFace