Europa League

Roma, Totti: “Prima o poi il Siviglia perderà una finale. Avrei voluto lavorare con Mourinho”

Francesco Totti
Francesco Totti nella Hall of Fame della Roma - Foto Antonio Fraioli

È stata una sensazione meravigliosa vedere la Roma in finale. Da tifoso della Roma, è una delle cose più belle in assoluto. È una sensazione incredibile raggiungere due finali consecutive per la prima volta dopo tanti anni. Speriamo che le cose vadano per il verso giusto. Sarà una partita dura e combattuta, e tutto può succedere”. Lo ha detto l’ex capitano della Roma Francesco Totti ai microfoni della Uefa a due giorni dalla finale di Europa League dei giallorossi contro il Siviglia a Budapest. “Credo che il Siviglia abbia più esperienza in queste finali – spiega Totti -. Se non sbaglio hanno giocato sei finali e le hanno vinte tutte e sei. Quindi, prima o poi, con un po’ di fortuna, ne perderanno una. E con Mourinho in panchina abbiamo questa fantastica opportunità. È un allenatore che ha tantissima esperienza in questo tipo di partite, quindi affronterà la sfida nel miglior modo possibile per vincere. Con un allenatore così, che ha una forte personalità come lui, tutto è più facile. Questi tipi di allenatori sono abituati a vincere, quindi possono trasmettere questa mentalità vincente alla squadra – e penso che sia quello che sta facendo. Ci parlo abbastanza spesso. Ho giocato contro squadre allenate da lui, ma mi sarebbe piaciuto averlo come allenatore. Purtroppo ha avuto altre opportunità e ha scelto altri club”.

Totti promuove Bove, uno dei protagonisti della stagione europea della Roma: “È un ragazzo fantastico con una famiglia che lo supporta molto. È duttile e sa adattarsi in campo. Cerca di fare il meglio per la squadra e sa come comportarsi correttamente. Sta dimostrando le sue capacità e la squadra ha bisogno di lui. L’allenatore l’ha capito e lo ha scelto per giocare nelle partite più difficili. Ha segnato contro il Leverkusen in semifinale, regalando la qualificazione in finale alla Roma”. Il classe 2002 può essere uno degli eredi in futuro della fascia da capitano che ora appartiene a Pellegrini. Una dinastia di capitani romani che Totti rivendica con orgoglio: “Se è un caso che io, Daniele De Rossi e ora Lorenzo Pellegrini siamo passati dalle giovanili della Roma sino a diventarne capitani? È ciò che ci differenzia dalle altre squadre. Ogni dieci o vent’anni un giocatore nato a Roma diventa capitano del club. Questo è un fatto importante, anche per i tifosi. Loro danno molta importanza al fatto che qualcuno di Roma guidi la squadra anche in Europa”.

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