Calcio

Sampdoria, Ferrero rifiuta l’offerta di Manfredi e Radrizzani: le parti continuano a trattare

Massimo Ferrero
Massimo Ferrero - Foto Antonio Fraioli

Sembrava tutto fatto per la cessione della Sampdoria a Gestio Capital ed Aser Group, invece Massimo Ferrero ha bloccato tutto. L’ex patron dei blucerchiati ha infatti rifiutato l’offerta da Matteo Manfredi ed Andrea Radrizzani poiché apparentemente non soddisfacente in termini economici. Come riporta l’ANSA, Mandredi e Radrizzani avrebbero offerto al Trust meno di 30 milioni di fronte a una richiesta di 33.

Un no incomprensibile che mette a repentaglio il futuro immediato della società, ma che non ferma la volontà di perseguire l’obiettivo di dare un brillante futuro alla Sampdoria” dichiarano i due soci, che nel frattempo continuano a parlare col trust e sperano di trovare una soluzione prima che inizi l’assemblea degli azionisti, in programma stasera, lunedì 29 maggio. I due hanno inoltre confermato che nell’operazione sarà presente anche il Qatar Sports Investments (Psg), insieme ad altri “partner affidabili, competenti e di straordinaria solidità”. L’aumento di capitale, invece, sarebbe attuato tramite Across Fiduciaria, che in passato ha acquisito un centinaio di azioni dal piccolo azionista Andrea Gais.

Quest’offerta rappresenta un importante distacco dalla proprietà precedente e certifica una chiara volontà di preservare il blasone e la tradizione della Samp. Il nostro piano, che prevede una crescita seria e sostenibile, è già in fase di elaborazione e stiamo impostando il nostro lavoro pianificando investimenti tali da permettere al club di tornare ai livelli di eccellenza che merita, ma il tempo è molto molto limitato” spiega Manfredi.

A queste parole fanno eco quelle di Radrizzani, che afferma: “È fondamentale agire rapidamente poiché ogni giorno di attesa comporta ritardi ed il conseguente pericolo di penalizzazioni a carico del club. La Sampdoria rischia di subire una perdita di punti o addirittura di non essere iscritta alle competizioni. Siamo realmente dispiaciuti e contrariati che la nostra offerta sia stata strumentalizzata per soddisfare esigenze altrui o per riaprire tavoli negoziali. C’è profondo orgoglio nel mettere a disposizione la nostra esperienza e la nostra reputazione, avendo scelto di investire e mettere la nostra faccia a Genova“. A riportarlo è l’ANSA.

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