Europa League

Non solo +15, la Juventus soffre a Lisbona e trova anche la semifinale di Europa League

Esultanza Juventus
Esultanza Juventus - Foto LiveMedia/Nderim Kaceli

E’ una giornata di sorrisi, oltre che di sofferenze e fiato sospeso su più fronti, per la Juventus che in poche ore si riprende – provvisoriamente, perché c’è un nuovo processo da fare in Corte d’Appello – i 15 punti in classifica, quindi – e questa è definitiva – la semifinale di Europa League, dove la corsa e il sogno continuano. Tanta, tantissima sofferenza contro lo Sporting Lisbona, con Rabiot croce e delizia dei bianconeri, autore del gol che apre la partita e del rigore causato che riapre la qualificazione. Ma da lì in avanti c’è la solita prova difensiva targata Allegri: la Vecchia Signora non si vergogna di arretrare, di chiudersi a riccio, di spazzare e rischiare. I portoghesi non costruiscono molte occasioni, ma ne arrivano alcune e sono estremamente pericolose. La Juve si salva e al triplice fischio può gioire, perché arriva la semifinale, contro la habitué per eccellenza, il Siviglia, e soprattutto la Champions ora si può agguantare in due modi, che in poche ore potevano svanire in un colpo solo, e che ora sono tutte e due sul tavolo.

C’è il campionato, dove una penalizzazione sembra comunque dover arrivare fra un mesetto, ma non senza un probabile sconto, in cui per ora la Juve è terza con un discreto margine su chi insegue in chiave prime quattro posizioni, e poi c’è l’Europa League, dove con due vittorie, e con la Roma come eventuale rivale in finale (se batterà il Bayer Leverkusen), si può alzare al cielo una coppa europea che manca da 27 anni, tornare in una finale continentale e provare finalmente a vincere una coppa di peso a livello internazionale, che qualifica peraltro per il torneo più prestigioso nel prossimo anno. Nulla è conquistato, anzi: ma con un Di Maria così, un Rabiot così, e con Chiesa, Vlahovic e Pogba che non stanno dando il meglio per diversi motivi, ma tutti e tre in grado di dare una mano nel rush finale, nulla è precluso. A patto, però, di trovare un po’ più di coraggio: non sempre difendendo così a oltranza e con un baricentro così basso si porta a casa l’obiettivo.

SportFace