Europa League

Mourinho all’esame Servette: El Shaarawy al centro di una Roma tra big e turn over

Stephan El Shaarawy Roma
Stephan El Shaarawy - Foto LiveMedia/Gennaro Masi

“Noi vogliamo il primo posto nel gruppo, pensiamo a vincere. Il problema non è la qualificazione, saremo qualificati alla prossima in caso, ma dobbiamo rischiare tutto per vincere perché il pareggio non ci serve a niente”. Josè Mourinho suona la carica alla vigilia di Servette-Roma, penultimo match di un girone di Europa League che si è complicato oltremisura. La qualificazione alla fase ad eliminazione diretta è ad un passo (basta un punto), ma il primo posto – che sulla carta sembrava più che alla portata – è al momento nelle mani dello Slavia Praga, che ha nove punti come la Roma ma con una miglior differenza reti. Vincere è fondamentale, sperando in un favore dallo Sheriff. Ma lo sono anche le rotazioni e lo Special One ha già annunciato l’intenzione di fare qualche cambio precisando che Dybala, Pellegrini e Renato Sanches “non giocheranno tutti e 3 dall’inizio”. L’unico che dovrebbe farlo è Lorenzo Pellegrini, che ha bisogno di accumulare minuti e fiducia. In difesa Diego Llorente agirà nei tre di difesa con Mancini e N’Dicka a protezione di Svilar, designato ormai come portiere d’Europa. Sulle fasce chance in arrivo per Celik e Zalewski, con Pellegrini, Cristante e Bove in mezzo. Davanti spazio a Lukaku ed El Shaarawy. L’attaccante italoegiziano è non è titolare nelle gerarchie, ma in stagione si sta facendo sempre trovare pronto. Cinque degli ultimi sei gol della Roma in campionato sono stati siglati dall’89’ in poi e due di questi portano proprio la firma di El Shaarawy. Stesso copione tra Monza e Udinese. In entrambe le gare, il Faraone ha avuto esattamente ventisette minuti a disposizione, nel corso dei quali ha contribuito a cambiare ritmo alla Roma e a segnare gol pesantissimi. La rete stagionale in Europa non è ancora arrivata ed Elsha ci proverà in Svizzera, dove ad attendere la Roma c’è un Servette che in Super League svizzera vince da sette partite consecutive. La brutta figura di Praga è ancora nella memoria e stavolta c’è una lezione da imparare. Ma soprattutto c’è un primo posto da inseguire, con l’obiettivo di evitare il doppio impegno di febbraio che l’anno scorso tolse energie fisiche e mentali.

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