Europa League

Mai sconfitta così dolce: l’Atalanta tocca la sua vetta più alta e sogna Dublino, il Liverpool deve arrendersi

Atalanta
Atalanta - Jonathan Moscrop / Sportimage / IPA

L’Atalanta completa l’opera e si gode una serata in cui il sogno aperto sette giorni fa diventa una solidissima realtà. La Dea è in semifinale di Europa League, con enorme merito, e raggiunge probabilmente la sua vetta più alta, così come ha ammesso il suo stesso allenatore ieri in conferenza: è un momento storico che fa il paio con i quarti di Champions quasi vinti contro il Psg, ma non goduti in quel format in gara secca e in campo neutro forzato dal Covid. Stavolta Gasperini fa tutto in grande, perché porta per la seconda volta nella storia gli orobici in una semifinale europea (precedentemente soltanto nel 1988 in Coppa delle Coppe, imparagonabile) e soprattutto lo fa estromettendo la squadra più forte e quotata del torneo, quel Liverpool annichilito all’andata e domato al ritorno.

Stasera l’Atalanta perde, è vero, ma solo per gli almanacchi: in realtà, aver concesso solo un gol (al 7′, su ingenuità di Ruggeri che porta al rigore di Salah) e un paio di occasioni vere ai Reds, giocando senza gestire ma in modo propositivo, con l’obiettivo di segnare per chiudere i giochi, e con un finale in cui si soffre ben poco, è una enorme vittoria per un gruppo che nel ciclo di Gasperini ha di continuo fatto salti di qualità, sotto ogni aspetto. Si sono sprecate le parole per la Dea in questi anni, si è al contempo detto che è sempre mancato il suggello vero, un trofeo. Ebbene, quest’anno c’è una semifinale e mezzo da giocare, contando anche il ritorno di Coppa Italia dove bisognerà rimontare un gol alla Fiorentina, mai come questa volta il popolo bergamasco ci crede. Ma ritrovarsi in semifinale di Europa League, e in corsa anche per un piazzamento Champions, dice tanto di cosa sia diventata l’Atalanta in questi anni.

La rosa è senz’altro competitiva, profonda e perfettamente modellata a immagini e somiglianza di Gasperini, ma se in campionato sono arrivate alcune difficoltà di troppo, in Europa League si è creata come una magia che ha permesso persino di strapazzare il Liverpool ad Anfield e di neutralizzare i vari Salah, Nunez, Elliott e compagnia al ritorno. Con resistenza, spirito operaio, abnegazione e senza dover alzare barricate, semplicemente giocando a calcio. E il Gewiss Stadium al triplice fischio esplode di gioia, quasi incredulo. Invece è tutto vero, l’Atalanta ha eliminato il Liverpool nei quarti di Europa League e sfiderà il Marsiglia in semifinale. Inutile dire che nulla è precluso e che si tratta di una formazione rispettabilissima ma alla fin fine alla portata. L’Atalanta sogna, Gasperini prepara un altro doppio confronto epico: in palio ci sarà la finale di Dublino, e se solo un tifoso nerazzurro dovesse sfogliare l’album dei ricordi e piombare a una decina di anni fa…

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