Non è il miglior Napoli di stagione, ma quello che serve per vincere in casa dell’Union Berlino derelitto arrivato a nove sconfitte di fila adesso. Una squadra compatta, che va di fiammate e che concede pochissimo dietro, appena un gol annullato per fuorigioco nel primo tempo e un colpo di testa che esce di un soffio nella ripresa, tutto sommato il minimo sindacale in uno stadio con ambiente infernale come l’Olympiastadion. E adesso, gli ottavi sono ben più vicini: servono 4 punti nelle prossime tre partite, la vittoria al ritorno al Maradona con l’Union e poi un pari, sempre in casa, col Braga, vorrebbe dire qualificazione.
Per il resto c’è gestione, ritmi forse un po’ blandi con un Lobotka un po’ svagato, e un Kvaratskhelia che fin dal primo tempo pare ispirato e chiede palla giocandola come solo lui sa fare. E nel secondo tempo, quando minuto dopo minuto le cose sembrano potersi complicare, è il georgiano a inventare un doppio dribbling con assist incorporato a Raspadori, che deposita in rete e firma una vittoria essenziale per la squadra di Garcia, che si può sempre più definire formato trasferta, visto che fin qui i tre ko, due in campionato e uno in Champions col Real Madrid, sono arrivati tutti in casa al Maradona. Fuori, invece, altri sorrisi, come a Verona pochi giorni fa, ancora una volta senza brillare troppo, senza un gioco spumeggiante, ma con tanta cattiveria, un po’ di cinismo e quella forza del gruppo, di chi sa di avere tutte le capacità per sfondare al momento giusto.
Uno 0-1 risicato, sofferto perché i primi venti minuti sono ottimi da parte della squadra tedesca, sempre però più in difficoltà e con l’allenatore Fischer a un passo dall’esonero. Ma domani c’è un’altra grana per lui: Bonucci, lasciato in panchina, non ha affatto gradito e chiederà un confronto al tecnico. Sono beghe dell’Union, mentre in casa Napoli ci si gode questa vittoria in attesa della sfida fondamentale contro il Milan, che può valere tantissimo per provare a rientrare in corsa per lo scudetto.
