Champions League

Il tocco di mano di Gabriel in Arsenal-Bayern: calcio diviso tra il regolamento da applicare e il buon senso dell’arbitro

Thomas Tuchel, Bayern Monaco
Thomas Tuchel - Foto IPA

Il tocco di mano più evidente: palla in mano e sistemata mezzo metro indietro in area. Il gesto però è talmente innocente e ingenuo, da spingere l’arbitro a non concedere il penalty, derubricandolo ad un “errore da bambini”. Tutto questo è successo all’Emirates Stadium in occasione di Arsenal-Bayern Monaco 2-2, gara di andata dei quarti di finale di Champions League. L’errore è di Gabriel si è verificato al 67′ e ha lasciato tutti sconcertati per qualche istante. Il portiere Raya ha servito il compagno da rimessa da fondo, ma lui ha preso il pallone con la mano e lo ha risistemato battendo una seconda volta. La palla era chiaramente in gioco e Kane si è subito sbracciato facendo segno al direttore di gara di concedere il calcio di rigore. Niente da fare, l’arbitro Glenn Nyberg lo grazia, scatenando la furia nel post gara di Thomas Tuchel, tecnico dei bavaresi: “Ciò che ci fa davvero arrabbiare è la spiegazione in campo. Ha detto ai nostri giocatori che è stato un ‘errore da bambini’ e che non ha dato un rigore per questo nei quarti di finale di Champions League. È una spiegazione orribile. Che sia l’errore di un bambino o l’errore di un adulto o qualunque cosa, noi ci sentiamo arrabbiati perché è stata una decisione enorme contro di noi”, le parole del tecnico, riportando la giustificazione del direttore di gara. Ai fini del regolamento, difficile dare torto a Tuchel. Mentre l’arbitro si è trovato in una situazione complicata. Se avesse punito Gabriel, autore indubbiamente di un’ingenuità difficile da giustificare a questi livelli, si sarebbe parlato di mancanza di buon senso negli arbitri. Così facendo, invece, c’è chi ovviamente lamenta la mancanza di applicazione del regolamento. Un classico del ‘come fai sbagli’, anche se l’opinione pubblica sembra schierata dalla parte di Tuchel. Anche Rio Ferdinand, oggi commentatore per Tnt Sports, ha criticato l’arbitro: “Rigore, oh mio dio, come si fa a non darlo?”. Alla fine il verdetto lo daranno i vertici dei fischietti europei. Saranno loro a promuovere o meno la linea seguita da un arbitro che avrebbe preferito evitare di gestire un “errore da bambini” in un match di adulti dalla posta in palio altissima.

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