Champions League

Che derby sia. L’Inter regge l’urto del Benfica e ritrova la semifinale, col Milan un maggio di fuoco

Nicolò Barella Inter
Nicolò Barella- Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

E alla fine è derby. Missione compiuta per l’Inter, che nonostante qualche spavento di troppo, persino da situazione di iniziale duplice vantaggio con tanto di 0-2 annullato per un fallo abbastanza dubbio, chiude con un pirotecnico 3-3 e con la forza dell’attacco regge l’urto del Benfica, che prova in tutti i modi ad attaccare in modo quanto più diretto possibile e forse in modo troppo frenetico. La squadra di Inzaghi così vola in semifinale di Champions, dove era assente dal 2010, e sappiamo tutti bene come finì quell’anno. Come il 2003, invece, sarà clamoroso derby contro il Milan per un posto in finale, una doppia sfida che caratterizzerà un maggio di fuoco, visto che intanto la lotta tra le due squadre viene traslata anche al campionato, dove classifica alla mano, in attesa peraltro della sentenza sul -15 della Juventus, il Diavolo è quarto e la Beneamata quinta.

E’ possibile preparare bene la Champions senza perdere ulteriori punti in campionato? La risposta è sì, o almeno, deve esserlo, se in Serie A la situazione è pressoché drammatica per entrambe nelle ultime giornate, soprattutto per i nerazzurri che vengono da un punto in cinque partite. Una miseria assoluta, se si pensa che nel frattempo le coppe hanno regalato sorrisoni. In principio fu la Supercoppa, mentre la Coppa Italia è comunque apertissima dopo l’1-1 con annesse polemiche con la Juventus (ritorno il 26), poi il gran cammino in Champions che si concretizza oggi: non è stata la stessa prestazione perentoria vista a Lisbona, si è rischiato persino in un finale che sembrava ormai apparecchiato per il trionfo, ma può bastare contro una squadra che come i nerazzurri non se la stava passando benissimo.

Così come a Oporto si è vista un’Inter un po’ in difficoltà, ma tanto è bastato per superare il turno dopo la bella prova dell’andata, così improvvisamente anche col Benfica l’andata è stata migliore del ritorno, ma in entrambe le partite si è vista la faccia migliore di questa squadra, che non può e non deve essere associata alle prestazioni – che in realtà non mancano del tutto – e ai risultati del campionato.

Per il doppio confronto col Milan, comunque, c’è tempo: ora la festa, perché questa squadra se la merita visto il grande traguardo, poi testa bassa e preparare l’Empoli, che all’andata costituisce una delle più grandi ferite. In campionato è vietato perdere punti, perché è solo così che si potrà preparare al meglio il super derby in due atti. Inzaghi lo sa, anche perché si gioca tutto, a cominciare dalla panchina.

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