Calcio estero

Una Liga speciale per Carlo Ancelotti: il tecnico italiano non aveva mai vinto due volte uno stesso campionato

Carlo Ancelotti
Carlo Ancelotti, Real Madrid - Foto xVITALIIxKLIUIEVx /IPA

Una seconda volta che sa di prima. Carlo Ancelotti alla guida del suo Real Madrid vince la Liga 2023/2024 con quattro giornate di anticipo e per la prima volta nella sua carriera da allenatore solleva un titolo nazionale già vinto precedentemente. Prima di questo trionfo, matematico grazie alla vittoria sul Cadice, il tecnico di Reggiolo aveva vinto ‘solamente’ cinque campionati, ciascuno in un paese diverso (è l’unico ad esserci riuscito). Nel 2003/04 vinse lo Scudetto con il Milan, poi fece lo stesso in Inghilterra alla guida del Chelsea (2009-10), per poi ripetersi in Francia con il PSG (2012-13), in Germania con il Bayern Monaco (2016-17) e infine con il Real Madrid nel 2021-22. Ancelotti non era mai riuscito a servire il bis, neanche a distanza di anni, in uno dei top 5 campionati. Una maledizione che cade all’età 65 anni nella seconda avventura con i blancos, dopo le esperienza deludenti con Napoli ed Everton. La sua carriera sembrava essere indirizzata verso palcoscenici esotici e meno prestigiosi, eppure Ancelotti è riuscito a rilanciarsi nel grande calcio. E lo ha fatto nuovamente quest’anno, in quella che doveva essere, sulla carta, la sua ultima stagione alla guida dei blancos, con il Brasile pronto a consegnargli l’incarico di Ct della Selecao. Alla fine ancora una volta l’italiano ha convinto Florentino Perez a proporgli il rinnovo fino al 2026. La firma non è mai stata in discussione. “Voglio restare a Madrid”, continuava a dire mentre in Spagna si sbizzarrivano sui nomi dei possibili sostituti a giugno.

Non è stata una stagione facile, ma nel corso dell’annata Ancelotti ha sfoggiato la sua capacità (forse unica) di governare lo spogliatoio. Ha gestito quella che sarà l’ultima stagione a Madrid di un Pallone d’oro come Luka Modric, ha dovuto fare i conti con infortuni pesanti come quelli di Courtois e Militao (entrambi in campo nella partita Scudetto) e ha diretto la crescita del giovanissimo Arda Guler. “In questa rosa, senza paragonarla con quella di altri tempi, vedo uno straordinario impegno collettivo e una mancanza di ego”, ha detto Ancelotti di una squadra che in questi anni sta vivendo progressivamente la fine di un ciclo. L’anno scorso è stato Benzema a lasciare, quest’anno toccherà invece a Nacho e Modric, mentre nel giugno 2025 sarà il contratto di Carvajal a scadere. A luglio si aggiungerà un altro tassello del nuovo Real, il classe 2006 Endrick. Senza dimenticare il probabile arrivo di Kylian Mbappè, che andrà ad affiancare Bellingham, Vinicius e Rodrygo. La convivenza delle stelle è il compito che attende Ancelotti. Sotto questo aspetto è ancora tra i migliori al mondo.

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