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Calcio, Abodi: “I tesserati dovranno firmare una ‘Carta dei Doveri'”

Andrea Abodi
Andrea Abodi - Foto Giancarlo Gobbi GMT CONI

Dopo le polemiche e le discussioni scaturite in seguito alla vicenda Acerbi-Juan Jesus, torna d’attualità la “Carta dei doveri”, argomento già dibattuto e portato all’attenzione nei mesi scorsi dal ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi. “Al momento della firma degli accordi tra club e tesserato si stabiliscono i reciproci diritti e doveri, sulla base del contratto collettivo. Ritengo che i contratti e i codici etici non bastino, che ci si debba soffermare maggiormente sui doveri. Mi riferisco soprattutto a ‘doveri comportamentali’. Una sorta di richiamo alla deontologia che si dovrà basare su cinque pilastri”. Queste le parole a riguardo da parte di Abodi, che è tornato sull’argomento in un’intervista a Repubblica. “La Carta farà esplicito riferimento ai divieti di scommettere in ambito sportivo, di fare uso di ogni tipo di droga e sostanze dopanti – spiega Abodi – E, ancora, di regolare con il club in modo improprio il compenso economico e di vedere contenuti audiovisivi sulle piattaforme pirata. Il quinto pilastro sarà un richiamo a non avere comportamenti e adottare linguaggi razzisti e discriminatori, di ogni tipo. In campo e fuori”.

“Sul fronte del razzismo e delle varie forme di discriminazione le norme sono o dovrebbero essere più che note. Quel che è successo a Milano mi auguro sia almeno servito a far comprendere che contro il razzismo non bastano i ‘sermoni’, ma serve l’impegno a partire dai giocatori in campo. Per questo ho fatto esplicito riferimento alla coscienza per Acerbi, augurandomi che fosse in pace con la sua”, ha aggiunto Abodi tornando sulla vicenda Acerbi-Juan Jesus. 

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