Calcio

Authority vigilanza sport, Abodi: “Eventuali modifiche non tradiscano lo spirito della norma”

Andrea Abodi
Andrea Abodi - Foto Giancarlo Gobbi GMT CONI

“Ho cercato di dare un contributo che poi è rimesso alla volontà del Parlamento. Nell’ambito della conversione potrebbero esserci anche dei supporti, consigli e contributi in grado di dare ulteriori miglioramenti. Il Governo non è interessato a fare nomine, ma è interessato a contribuire a cambiare registro: spero che questo sia percepito soprattutto dagli interessati finali, il pubblico e gli investitori che cercano garanzie all’interno di un sistema”. Lo ha detto il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi nel corso della puntata n.733 de ‘La Politica nel Pallone’ di Emilio Mancuso, su Rai GR Parlamento, parlando della Commissione sul controllo dei conti dei club professionistici prevista nel decreto che dovrà ora essere convertito in legge. Per eventuali modifiche c’è spazio, purché “non tradiscano lo spirito della norma. Quando verrà pubblicato il testo definitivamente si potrà notare che dalla base iniziale ho cercato di trarre profitto dal confronto con le parti in causa, a partire dal Coni, le federazioni, le leghe professionistiche di calcio e basket”, ha aggiunto Abodi.

“Stadi? Da tre mesi questo gruppo di lavoro composto dal Ministro per lo Sport e quello dell’Economia e Finanze con il supporto di CDP, Sace, Invimit, Credito Sportivo, Sport e Salute e con la presenza della Figc, sta acquisendo la giusta inerzia. Abbiamo fatto già cinque audizioni con i comuni e i club interessati agli stadi di Bologna, Firenze, Cagliari, Parma ed Empoli. Ci apprestiamo a farlo anche per Napoli, Milano, Roma, Palermo, Verona e Genova. Non c’è mai stata un’iniziativa del genere, è un primo elemento di garanzia di un lavoro che deve produrre fatti”, ha aggiunto parlando del gruppo di lavoro del Comitato Interistituzionale creato per gli stadi di Euro2032 (con cinque impianti che dovranno essere indicati a fine 2026).

“La legge Melandri è stato uno strumento estremamente utile, sono passati diversi anni e il sistema di distribuzione dei contenuti ha bisogno di un ammodernamento che tenga conto delle nuove condizioni di mercato e della prospettiva a livello europeo di superare il geoblocking. Stiamo arrivando ad un mondo sempre più aperto e connesso, oltre che interconnesso, e noi stiamo operando con una norma che ha fatto molto bene ma in un altro tempo”.

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