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Tennis, Becker: “Essere giovane mi aiutò a sorprendere il mondo”

Boris Becker - Foto Roberto Dell'Olivo
Boris Becker - Foto Roberto Dell'Olivo

In occasione del Festival dello Sport, Boris Becker ripercorre alcuni momenti della sua carriera tennistica, come riportato dalla ‘Gazzetta dello Sport‘. Il racconto si apre con il ricordo della prima vittoria a Wimbledon, in quel luglio 1985 distante ormai diversi decenni, quando Becker aveva solo 17 anni: “Ne sono passati quasi 40 e pare impossibile. Non c’era Internet, non c’erano i Social Media, io parlavo poco inglese ed ero troppo giovane per capire, forse anche per vincere. In realtà l’età è ciò che mi aiutò a sorprendere il mondo”. Erano gli anni di ‘Bum Bum’, soprannome che gli fu associato in poco tempo: “Fu un mio compagno di doppio, un indiano, a chiamarmi così per primo. Poi avrebbe fatto anche l’attore in film di James Bond. Ma sia chiaro: non c’è mai stato niente di facile nella mia carriera, anzi nella mia vita”. Parla poi dei rivali più ostici, da Lendl a McEnroe e le condizioni di gioco più complesse: “Sono nato e cresciuto sulla terra rossa; ero bravo, ma non abbastanza. Lì vinci solo se commetti meno errori del tuo avversario. E non corrispondeva al mio tipo di gioco”.

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