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Masters 1000 Miami 2023, l’avventura di Sinner verso la top 10 e il best ranking inizia con Djere

Jannik Sinner
Jannik Sinner - Foto Ray Giubilo

Due anni fa, sui campi dell’Hard Rock Stadium, Jannik Sinner giocò la prima (e finora unica) finale a livello Masters 1000 della sua carriera. Un torneo, il Miami Open, che non può che rievocare bei ricordi nella testa dell’altoatesino, nonostante quella sconfitta subita per mano di Hubert Hurkacz proprio nell’ultimo atto del 2021. È anche vero però che lo scorso anno, in un percorso che sembrava già ben delineato verso la seconda finale consecutiva in Florida, il numero 1 d’Italia si fermò nei quarti di finale contro Francisco Cerundolo per un problema di vesciche.

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Reduce dalla semifinale persa contro Carlos Alcaraz ad Indian Wells, nell’edizione 2023 del Miami Open l’azzurro debutterà al secondo turno contro Laslo Djere, dopo aver beneficiato, in qualità di testa di serie numero 10, di un bye per il primo turno. All’esordio il serbo ha invece avuto la meglio del qualificato australiano Aleksandar Vukic per 6-2 7-6(3). Tre i precedenti tra i due giocatori, con Djere avanti 2-1 nel conto dei confronti diretti. L’azzurro si è imposto lo scorso anno con un doppio 6-3 al terzo turno del torneo di Indian Wells, in quello che è l’unico incontro disputato sul cemento, mentre il serbo ha vinto le due sfide giocate sulla terra rossa: 6-4 6-4 agli ottavi dell’ATP di Kitzbuhel del 2020 e 6-3 6-1 agli ottavi del torneo di Budapest nel 2019.

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Inserito nella parte alta del tabellone, Sinner è a caccia di punti pesanti per rientrare stabilmente in top 10 e perché no, provare anche a migliorare il suo best ranking attualmente fissato alla posizione numero 9. Sulla sua strada, l’azzurro potrebbe incrociare al terzo turno Grigor Dimitrov, Andrey Rublev agli ottavi, Casper Ruud nei quarti e poi ancora Carlos Alcaraz in semifinale, in quello che sarebbe il remake del penultimo atto giocato una settimana fa in California. Un percorso difficile, ma non impossibile per un giocatore che ha dimostrato di poter competere stabilmente anche con i più forti.

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