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Coppa Davis 2023, Italia con le spalle al muro: contro il Cile serve essere perfetti

Italia Coppa Davis
Italia Coppa Davis - Foto LiveMedia/Fabio Patamia

Già con le spalle al muro. L’Italia di Coppa Davis torna in campo contro il Cile all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno per la sua seconda sfida di questa fase a gironi con zero possibilità di sbagliare. L’inattesa e roboante sconfitta per 3-0 all’esordio contro il Canada e la successiva vittoria ieri di quest’ultimi contro la Svezia costringe gli uomini di Filippo Volandri a non commettere alcun passo falso. Senza alcun dubbio alcuno bisogna vincere altrimenti l’eliminazione diventerebbe matematica. Ma un successo di misura potrebbe anche non bastare, ecco per cui un 3-0 deve essere l’obiettivo di giornata.

Ora, per quanto riguarda la fattibilità di tutto ciò, il discorso è certamente più complesso. In primis perché quanto accaduto mercoledì potrà avere degli strascichi non solo sulla classifica ma anche sul piano mentale per gli azzurri, a maggior ragione con la settimana bolognese che non era propriamente iniziata in un clima tranquillo e distensivo nell’ambiente. Poi c’è ciò che dice il campo, e sia nei due singolari che nel doppio di du giorni fa le prestazioni dei nostri non fanno essere troppo ottimisti. L’ufficialità l’avremo soltanto un’ora prima dell’inizio fissato per le ore 15:00, ma pare piuttosto improbabile che capitan Volandri si ripresenti con la stessa formazione protagonista della debacle contro i nordamericani.

Le opzioni non sono tante, ci sono tre singolaristi per due posti, quindi uno tra Sonego e Musetti avrà la possibilità di farsi perdonare. E il compito non sarà semplice, perché chi verrà scelto dei due dovrà vedersela contro la punta di diamante della compagine sudamericana, ovvero Nicolas Jarry. Il tennista 27enne dopo le varie vicissitudini che lo avevano visto protagonista tra il 2020 e il 2022 quest’anno è tornato a giocare ad alti livello, eguagliando il suo best ranking al n°22 in questo momento. Poi la classifica in questa competizione conta relativamente, ma la forma e la fiducia attuale del cileno si fa preferire rispetto a quelle dei nostri due rappresentanti. Senza dimenticare l’aspetto probabilmente più importante: la superficie. I campi studiati per questa Davis sono molto veloci, perfetti per il servizio fenomenale di Jarry e per i suoi potenti colpi a rimbalzo. Ci sono due precedenti per lui contro i nostri Davismen che potrebbero affrontarlo: è 0-1 contro Sonego in seguito ad una sconfitta nell’ormai lontano 2019 a Buenos Aires, mentre è avanti 1-0 negli scontri diretti con Musetti, al quale ha lasciato cinque games quest’anno a Rio de Janeiro.

Come si è potuto capire, chi appare quasi certo del posto è Matteo Arnaldi. In queste ore in tanti, con il facile senno di poi, si sono affrettati a ribadire che il giovane sanremese sarebbe dovuto partire titolare contro Galarneau. Possibile, d’altronde i suoi ultimi risultati e la classifica ATP Race parlano al suo posto. Ma è pur sembra un debuttante da gettare nella mischia su una superficie sulla quale può adattarsi bene come fa già ovunque, ma sulla quale, in particolar modo ad alti livelli, pecca di esperienza. La verità è che se Matteo fosse stato schierato e avrebbe perso si sarebbero letti e ascoltati fiumi di critiche allo stesso modo. Molto semplicemente, se Sonego avesse fatto il suo contro un giocatore come Galarneau forse saremmo qui a parlare d’altro. Arnaldi avrebbe dalla sua il fatto di poter debuttare in singolare contro un Christian Garin ben lontano dai tempi in cui era un top-20 della classifica mondiale e che allo stesso modo non è un fulmine di guerra sui campi rapidi di Bologna. D’altronde la partita vinta nella lotta contro Leo Borg ne è testimonianza.

In doppio i cileno si fanno rispettare, ma comunque non parliamo dell’elité tennista mondiale della disciplina. Una collaudata coppia azzurra partirebbe con tutti i favori del pronostico, insomma. Il problema, l’ennesimo, è che questa coppia non c’è. Vavassori va verso un altro forfait e quindi bisognerà inventarsi qualcosa. Ancora Bolelli con un compagno a scelta? O magari si potrebbe tentare il duo Musetti/Sonego: una coppia che di tornei ne ha giocati pochi, ma ottenendo buoni risultati. Raggiunsero i quarti ai Giochi Olimpici di Tokyo e il loro ultimo torneo insieme è un mese fa a Cincinnati: anche qui quarti battendo due coppie tra le top mondiali come Granollers/Zeballos e Arevalo/Rojer.

Insomma, le incognite sono molteplici. L’unica cosa certa è che bisogna vincere e anche convincere.

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