In Evidenza

Wimbledon 2023: Berrettini saluta tra gli applausi, Alcaraz alza il livello e vince in rimonta

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - Foto Ray Giubilo

Matteo Berrettini esce a testa altissima contro un Carlos Alcaraz pian piano sempre più devastante e saluta Wimbledon, lui che è finalista perdente del 2021, agli ottavi di finale. Splendido match dell’azzurro, che però deve fare i conti con il livello altissimo dello spagnolo e si arrende, in rimonta, per 3-6 6-3 6-3 6-3, dopo tre ore e quattro minuti di gioco. Per Alcaraz il prossimo rivale, ai quarti di finale, è Holger Rune, e ci sarà da divertirsi.

Inizio aggressivo di Alcaraz e subito arrivano due palle break per lo spagnolo, con Berrettini che fa però fruttare la prima di servizio e trova tre punti in fila, riuscendo poi con una bella discesa a rete a tenere la battuta in apertura. Anche per Alcaraz c’è qualche difficoltà di troppo in apertura, finisce sotto 15-30 e per giunta è il falco a salvarlo da due palle break, quindi rimonta alla grande e tiene la battuta. Da qui in avanti, bene entrambi con la battuta, tra vincenti ed ace, due turni a zero per lo spagnolo, mentre Berrettini è costretto ai vantaggi, cavandosela senza esporsi a rischi, grazie a due prime vincenti. Con un brutto errore di dritto, l’azzurro concede una nuova palla break sul 30-40, riuscendo a salvarsi con una palla corta meravigliosa e poi con tanto coraggio. E’ 4-3 e con palle nuove è però il romano ad approfittarne: pallonetto meraviglioso e smash, vale il 15-40 e due palle break. Come d’incanto, arriva il break di Matteo: il falco stavolta dice male ad Alcaraz, è 5-3 e al servizio, con un nastro amico per parte, ai vantaggi l’azzurro la spunta, vincendo il primo set per 6-3.

Una caduta senza conseguenze per il nostro a inizio secondo set fa da preludio però a un game in cui, al netto di buoni turni di battuta e di una resa simile all’avversario, bisogna fare i conti però con il livello di Alcaraz che sale sempre più. Ed è così che con troppi errori nello stesso game, il quarto, Berrettini subisce il break a zero. Su questo lo spagnolo costruisce la vittoria del set per 6-3, visto che Matteo torna a servire bene (un turno a zero, l’altro a quindici), ma fa solo il solletico in risposta e nonostante due errori grossolani, l’iberico chiude con una splendida finta e vince il secondo parziale.

Il terzo set è praticamente un copiaincolla, anche se con Berrettini che continua lievemente e calare nelle sue percentuali di prime e di resa col servizio, e Alcaraz che allo stesso tempo alza ulteriormente il livello e probabilmente raggiunge vette mai toccate su questa superficie. Colpi incredibili, difese da fuoriclasse, dinamismo e audacia: arriva il break nel terzo game e il numero uno al mondo difende col servizio questo solco creato, anche se di tanto in tanto Matteo prova a forzare la mano in risposta. Non basta per impensierire l’iberico, ma solo andare ai vantaggi o arrivare a trenta, e così nel nono game Alcaraz decide di chiuderla e strappa ancora il servizio all’azzurro prendendosi il terzo set.

Il quarto set si apre con qualche polemica: sul 2-1 Berrettini chiede di chiudere il tetto perché la luce comincia a scarseggiare, il supervisor risponde picche però dopo il servizio tenuto dall’azzurro si decide di fermare il match per la chiusura della copertura semitrasparente. Dieci minuti di stop e si rientra con entrambi che arrivano a quota tre game per parte, cosa che peraltro all’azzurro non era riuscita nei precedenti due set, però nell’ottavo gioco arriva il break che condanna l’azzurro. 5-3 e Alcaraz va al servizio, Berrettini eccezionale nel metterci il cuore annullando tre palle match, alla quarta c’è poco da fare, dopo tre ore e quattro minuti si chiudono le ostilità e il finalista perdente del 2021 saluta tra gli applausi.

AVANTI RUNE SU DIMITROV – Nell’altro match della serata, che andava a designare proprio l’avversario del vincente del centrale, Holger Rune riesce a vincere la resistenza di Grigor Dimitrov, e in rimonta e al quarto set vince col punteggio di 3-6 7-6(6) 7-6(4) 6-3, sfruttando la maggiore freschezza fisica man mano che i minuti di gioco sul groppone aumentavano. Il bulgaro si è fatto notare nel primo set, dove nonostante quattro palle break salvate, alla seconda opportunità è lui a strappare il servizio al rivale, portandosi avanti 5-3: altre due palle break però nel game al servizio, salvate e questo gli consegna il primo set. Rune è il primo a subire break anche nel secondo set, sistema però le cose nell’ottavo gioco e nel decimo si vede annullare una palla set, ma comunque il danese riesce a vincere il gioco in dei tesissimi vantaggi. Totalmente diverso il terzo set, dove nessuno dei due ha palle break a disposizione, con turni a zero o a quindici l’epilogo è comunque un tie-break e anche stavolta Rune lo porta a casa. Forte della rimonta nel computo dei set, nel quarto parziale il giovane numero 6 al mondo ha vita facile: turni di battuta agevoli per entrambi, tranne il sesto, in cui Dimitrov va in tilt e subisce il break che pesa nel 6-3 finale.

SportFace