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Tennis

Nessun miracolo, Sinner è ben lontano dall’essere al 100% ed è normale

Jannik Sinner
MONTREAL, QC, CANADA - AUGUST 05: Jannik Sinner (ITA) answers questions during a press conference, PK, Pressekonferenz at ATP, Tennis Herren National Bank Open on August 05, 2024 at IGA Stadium in Montreal, QC, Canada (Photo by David Kirouac) Montreal IGA Stadium QC Canada Copyright: xDavidxKirouacx

Gli exit poll da Montreal sono abbastanza indicativi: Jannik Sinner è ben lontano dall’essere al 100% della condizione. Nessuna falsa tonsillite (e non dovrebbe neanche essere necessario sottolinearlo), nessuna guarigione miracolosa, nessun trionfo a Montreal nella difesa dei 1000 punti dominando il torneo dopo aver dato forfait ai Giochi Olimpici. Per chi ha imparato a conoscere il tennista altoatesino negli ultimi anni dubbi non ce n’erano, ma ciò che si è visto in campo e sentito direttamente dalla bocca di Jannik in questa settimana canadese è esaustivo a comprendere la situazione. Perché Sinner, in condizioni normali, da Rublev non perde: i precedenti erano lì a dimostrarlo. A livello tecnico/tattico il russo non ha le armi per poter impensierire uno che gioca come l’azzurro. E non è un caso che le sue vittorie fino ad oggi erano arrivate soltanto per ritiro. Nella notte di Montreal è arrivato il primo successo ‘vero’ per il russo, contro un Sinner crollato nel terzo set e in affanno come accaduto più spesso negli ultimi mesi rispetto a quanto visto durante la prima parte di stagione.

E’ evidente che i vari stop a Sinner non stiano facendo bene. Discorso che valeva a maggio dopo il problema all’anca e che vale anche oggi. Già, perché pur guarendo dalla tonsillite in pochi giorni così da poter prendere un aereo e andare a Montreal, gli strascichi per un atleta che compete ad altissimi livelli non possono essere inesistenti. Rimanere due giorni a letto, debilitato e senza poter svolgere alcun tipo di lavoro, porta delle conseguenze che dovrebbero essere sotto gli occhi di tutti. Dal giorno del forfait ai Giochi di tempo ne è passato, e se la condizione è approssimativa oggi, figuriamoci in quali condizioni si sarebbe mai potuto presentare l’azzurro ai Giochi, sotto i 30 e passa gradi che hanno condizionato almeno un paio di giornate al Roland Garros. Come da lui stesso dichiarato, difficile attendersi di rivederlo al top tra solamente pochi giorni a Cincinnati, proprio perché miracoli non se ne possono fare. Si tratta di un percorso graduale, in cui allenarsi e giocare in modo costante nelle prossime settimane – sperando non ci siano stop di alcun tipo – è l’unico modo per crescere di condizione in vista degli Us Open.

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