Lemon Bowl

Arrivano le stelle al Lemon Bowl. Stefano Cobolli: “Bel test per genitori e figli”

Stefano Cobolli - Foto Adelchi Fioriti

Il tennis non si ferma: il nuovo anno si è aperto con le sfide decisive delle qualificazioni della 39ª edizione del Lemon Bowl. Sui campi del Salaria Sport Village sono stati assegnati i pass per i tabelloni principali delle categorie under 10, 12 e 14. Lunedì 2 gennaio il torneo entrerà nella fase clou, che culminerà poi con le finali in programma nel giorno dell’Epifania. Per tutta la giornata si è respirata un’aria di entusiasmo nel circolo che ospita la prestigiosa rassegna giovanile nazionale a partecipazione straniera. Alla vigilia dei main draw sono arrivati anche i tantissimi atleti provenienti dall’estero, per l’esattezza 24 giovani tennisti da 14 Paesi.

Stefano Cobolli spettatore d’eccezione Tra i tanti appassionati ed addetti ai lavori che hanno iniziato il 2023 assistendo alle sfide del Lemon Bowl c’è anche Stefano Cobolli. L’ex numero 236 del mondo, nonché padre e coach di Flavio, da buon romano è molto legato al torneo: “Ogni anno vengo a vedere qualche match del Lemon Bowl ed è sempre interessante osservare il tennis di questi ragazzi, oltre a quelli che sono poi i loro comportamenti. Quando Flavio giocava il torneo non lo allenavo io e devo dire che da genitore un po’ di ‘ansietta’ la sentivo, quindi un po’ capisco quei genitori che avvertono tensione, poi bisogna sapere come ci si deve comportare”. Ospite del Salaria Sport Village, sede principale dell’evento, Stefano ha raccontato un aneddoto legato al circolo e alla carriera giovanile di Flavio: “In questo club giocò un torneo giovanile e ricordo che mi misi a rincorrerlo nel pratone perché non si era comportato proprio benissimo”. Prima di congedarsi c’è stato anche spazio per parlare del 2023 di Flavio, che ha staccato il pass per il tabellone principale dell’ATP 250 di Pune: “Ha scelto di giocare in India prima degli Australian Open per fare un’esperienza diversa ed è un bel segnale. Non mi aspetto una scalata vertiginosa quest’anno, ma naturalmente spero di essere smentito. Abbiamo lavorato molto sul piano fisico per aggiungere qualche chilo e abbiamo sistemato delle cose tecniche. Flavio però deve ancora maturare come uomo e professionista: quando unirà tutti questi pezzi potrà fare bene. Si parla spesso di maturazione e non è una rivoluzione che può compiersi nel giro di due mesi, ci vorrà un po’ di tempo naturalmente. Per questo io mi aspetto che Flavio possa fare uno step importante nel 2024”.  

Il poliglotta Roncoletta vola in main draw – Tra i tanti ragazzi ad essere approdati al tabellone principale, ha catturato l’occhio dei presenti Matteo Roncoletta. Il classe 2013, nato in Kuwait e cresciuto a Tortoreto, si è qualificato nel torneo under 10 battendo Andrea Gamboni per 6-4 7-5: “Questa è la prima volta che gioco al Lemon Bowl e non mi pare vero di essermi qualificato per il tabellone principale. Ero eccitatissimo all’idea di giocare un torneo così importante e sto passando delle giornate bellissime”. Accompagnato da entrambi i genitori, Roncoletta ha sorpreso in campo con il suo tennis e fuori con la sua innata dote per le lingue: “Parlo italiano, inglese, francese ed arabo. Questo perché mia madre è araba, mio padre è belga e mia nonna è italiana: quindi utilizzo costantemente tutte queste lingue nella mia vita. Ho iniziato a giocare a tennis dopo la pandemia, prima invece giocavo a calcio. Questo sport mi è subito piaciuto e ho scoperto di essere portato. Il mio colpo preferito? La palla corta”.

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