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Milano-Cortina 2026, Malagò: “Non voglio nemmeno pensare ad assenza Arianna Fontana”

Giovanni Malagò
Giovanni Malagò - Foto Giancarlo Gobbi GMT CONI

“Non so se può scoppiare uno scandalo ma quando vedi che questa vicenda viene subito dopo le primarie americane o i disastri della guerra, certo sei a dir poco rattristato. Oggi sono tantissimi i soggetti coinvolti, c’è una grande tristezza. Al momento, fino a prova contraria, sono coinvolti personaggi del mondo dello sport e del calcio in particolare. Ma per ora non do altri giudizi”. Queste le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando della questione dossieraggio a margine del convegno sulla parità di genere organizzato dalla Fondazione Milano-Cortina 2026 al Salone d’onore del Coni.

“Penso, e spero assolutamente di no, è un’ipotesi che non prendo in considerazione”. Così il numero uno dello sport italiano sulla possibilità che, dopo la pronuncia del tribunale federale, si allontanino le possibilità di veder gareggiare Arianna Fontana alle Olimpiadi di Milano-Cortina. “Mi dicono tra l’altro che sia in grandissima forma, la prossima settimana inoltre ci sono i Campionati del Mondo. Se per lei era un elemento imprescindibile il fatto che la procura abbia riaperto il caso dandole ragione è un bene, ma non si può automaticamente prendersela con una nazione perché c’è giudice che la vede diversamente. Che follia è questa, andiamo avanti. Arianna non l’ho ancora sentita. Lei ha voluto che il caso si riaprisse e qualcuno le ha dato ragione perché la procura ha ritenuto che ci fossero gli estremi e aveva chiesto una sospensione di due mesi che non è stata riconosciuta da parte di un collegio giudicante, peraltro composto da tre donne. Non c’è né da dispiacersi né da rallegrarsi, ognuno ha fatto quello che riteneva giusto secondo coscienza. Ma nessuno non può tener conto di quanto giudicato”.

Infine, sul caso dei presunti abusi nella scherma: “Ho sentito Azzi, l’ho subito chiamato e mi ha riferito con una serie di passaggi millimetrici tutto quello che era successo. La procura di Siena sapete cosa ha ritenuto giusto fare e su questo ci sono atti secretati. Le accuse sono molto gravi, poi si entra nel campo delle interpretazioni e delle logiche”.

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