
L’ultima ammissione su Valentino Rossi ha colto di sorpresa tutti i fan del Dottore: gli hanno davvero dato del ‘pazzo’.
Nonostante il ritiro dalla MotoGP, ufficializzato al termine della stagione 2021, Valentino Rossi è ancora amatissimo dagli appassionati di motociclismo. Non a caso tanti di coloro che non si perdevano neanche un minuto delle gare del Mondiale per tifare il Dottore sono oggi grandi sostenitori della VR46 Racing, ovvero il team di proprietà del fenomeno di Tavullia che si fa valere proprio nella classe regina.
Quando Rossi decide di tanto in tanto di tornare in sella a qualche moto per fare un po’ di allenamento l’entusiasmo dei fan è sempre travolgente. In tanti sognano un suo ritorno ufficiale ma ormai il Dottore è impegnato su altri fronti, tra cui il campionato del mondo Endurance dove gareggia con la BMW M4 GT3.
Eppure non appena è a bordo di una moto Rossi riesce a catalizzare l’attenzione di tutti esattamente come faceva da ragazzino, quando metteva in mostra il suo enorme talento lasciando senza parole tutti coloro che avevano la fortuna di ammirarlo correre. Carlo Pernat, mitico personaggio del Motomondiale, non ha dubbi: il pilota che lo ha rapito al primo sguardo è proprio Valentino.
Valentino Rossi boom: non ci sono dubbi, è un vero ‘pazzo’
Pernat, classe 1948, ha ribadito in un’intervista alla Gazzetta dello Sport lo stesso concetto espresso un anno fa a Fanpage. “Faceva linee incredibili e mi dissi: o è un fenomeno o è un pazzo“, ha detto il celebre dirigente sportivo riferendosi proprio al giovane Rossi. “Optai per la prima ipotesi, ma sarei un mitomane se dicessi di aver predetto i suoi 9 mondiali“.

“Trovai resistenza dall’Aprilia – ha poi aggiunto Pernat nell’intervista – Il presidente Beggio non era convinto del contratto che proponevo: un triennale da 40, 90 e 180 milioni di lire. Jan Witteween voleva solo piloti quadrati, gli estrosi non gli piacevano, sapete come sono gli ingegneri. Vinsi io, anche perché ci avevo già azzeccato con Max Biaggi“.
Una carriera straordinaria cominciata nel 1996, anno in cui il Dottore gareggiò per la prima volta in 125 con l’Aprilia chiudendo il Mondiale al nono posto (con una vittoria in Repubblica Ceca, la prima di tantissime). Già l’anno successivo arrivò il primo titolo iridato per il campione di Tavullia: un successo a cui ne seguirono altri otto, uno in 250, uno in 500 e ben sei in MotoGP.