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Vondrousova scrive la storia a Wimbledon: altra delusione per un’inconsolabile Jabeur

Marketa Vondrousova
Marketa Vondrousova - Foto Ray Giubilo

Dodici mesi fa aveva il braccio ingessato per un intervento chirurgico al polso, oggi batte Jabeur sul Centrale di Wimbledon e vince il suo primo slam. Questa è la favola di Marketa Vondrousova, che ha conquistato il primo Major della sua carriera nella maniera più dolce e inaspettata che potesse esserci. Non solo perché è la prima tennista dell’Era Open ad esserci riuscita sui prati di Church Road senza essere testa di serie, ma anche per il suo cammino che l’ha vista andare davvero vicina all’eliminazione. Basti pensare che nel match di quarti di finale era sotto 4-1 40-30 nel terzo set contro Pegula; a quanto pare, però, il destino aveva altri piani per lei. Dopo le due amare sconfitte nel 2019 e nel 2021, rispettivamente in finale al Roland Garros e ai Giochi Olimpici, finalmente la tennista ceca ha conquistato il primo titolo importante della sua carriera (addirittura il secondo in totale dopo quello vinto a Biel nel lontano 2017). Così facendo si è anche guadagnata l’esordio in top 10 e la quasi certezza di giocare le Wta Finals.

Per una giocatrice che sorride ce n’è un’altra che soffre e che mastica amaro per “la sconfitta più dolorosa della carriera“. Se contro due fuoriclasse come Rybakina a Wimbledon lo scorso anno e Swiatek a New York i ko potevano essere in qualche modo digeribili, quello odierno è una vera mazzata. Non solo per l’avversaria – pur non essendo accreditata di una testa di serie, il valore di Vondrousova era ben diverso nonostante il suo pessimo bilancio su erba – ma anche per com’era arrivata in finale Jabeur. Sulla sua strada aveva infatti eliminato tre delle quattro favorite principali: una due volte campionessa come Kvitova, la campionessa uscente Rybakina e l’aspirante numero uno Sabalenka. Tutto sembrava apparecchiato per sfatare il tabù finali, invece la giocatrice araba ne è stata vittima ancora una volta. E senza nulla togliere alla ceca, che ha ampiamente meritato, in fondo è Jabeur che l’ha persa questa finale. In quei pochi frangenti in cui la tunisina ha espresso il suo miglior tennis, infatti, la sua avversaria non è riuscita a trovare delle contromisure. I troppi alti e bassi di Ons hanno però fatto la differenza in negativo e l’hanno condannata ad una sconfitta estremamente dolorosa.

Sicuramente con il tempo anche questa delusione passerà, anzi già in conferenza stampa Jabeur ha cercato di guardare il lato positivo: “Anche Evert, Halep e Clijsters hanno perso le prime tre finali slam, anzi quattro. Abbiamo pianto insieme negli spogliatoi“. In occasione della cerimonia di premiazione, invece, Jabeur ha esternato tutta la sua tristezza, lasciandosi andare ad un pianto incontrollabile e venendo consolata dal pubblico a suon di applausi. Malgrado la delusione per il risultato e per la ghiotta occasione mancata, la tennista tunisina non si perde d’animo e prova a guardare con ottimismo al futuro: “Non ho intenzione di mollare, ma tornerò più forte. Arriverà anche la mia giornata“.

La stessa Vondrousova le ha augurato una vittoria slam in futuro, ma nel frattempo è lei a festeggiare. Un successo nel segno dei… tatuaggi. La ceca ha infatti raccontato di una scommessa con il suo allenatore: “Gli ho detto che se avessi vinto Wimbledon avrebbe dovuto farsi un tatuaggio anche lui“.

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