Formula 1

Ferrari incostante, aggiornamenti rimandati e ora è la terza forza: in Spagna brilla la Mercedes

Charles Leclerc
Charles Leclerc - Foto LiveMedia/Xavi Bonilla/DPPI

In archivio anche il Gran Premio di Spagna e con la gara di Barcellona siamo giunti a un terzo esatto di questo Mondiale di F1 di sicuro non troppo avvincente per la lotta al titolo, che sembra ormai nelle mani di un Max Verstappen fin qui cannibale e dominatore spietato, ma per la verità anche per quel che riguarda l’adrenalina in pista: dopo Montecarlo in cui, paradossalmente, ci si era divertiti con l’arrivo della pioggia, si torna a un GP sonnecchioso come a Baku e Miami, e incredibilmente anche a Montmelò non abbiamo assistito a un solo incidente, nemmeno a un’uscita sulla ghiaia, neanche a una bandiera gialla fugace. Bene per i piloti, è chiaro, di certo non per lo spettacolo: una gara che non si è completamente rimescolata e non è uscita dai binari standard, nella quale l’hanno fatta da padrone le strategie sulle gomme e le prestazioni delle monoposto, con qualche sorpasso in più del solito.

Da questo weekend iberico emerge con forza come Verstappen sia ormai in fuga per la vittoria. La simbiosi tra l’olandese e la Red Bull è tale che non ci sia margine per gli altri: se prende la pole, e supera indenne il primo giro come ha fatto resistendo all’attacco di Sainz, poi non c’è storia. Il team austriaco si gode la situazione, ma fa i conti anche con un Perez che ancora una volta non convince: dopo le qualifiche disastrate, la rimonta c’è fino al quarto posto, ma davanti a lui ci finisce un pilota partito alle sue spalle, in una gara senza Safety Car o quant’altro che possa aver sparigliato le carte.

E questo ci ricollega al vero grande tema: la Mercedes, che comunque aveva fatto sempre intravedere il potenziale, ora ha fatto un salto di qualità con gli ultimi aggiornamenti portati e si è avvicinata sensibilmente – ma resta ampio il gap – alla Red Bull, attestandosi come seconda forza del Mondiale in questa fase. Russell ha chiuso in pista davanti a Perez e questo non è un dato da sottovalutare: la doppietta sul podio, col secondo posto di Hamilton, un importante booster di fiducia e i tempi sul giro sono finalmente degni della scuderia che per anni ha fagocitato il Mondiale.

E la Ferrari? Incostante è il primo aggettivo: è chiaro che partire secondi e finire quinti sia un mezzo disastro, specie su una pista come questa, ma di fatto qui la Rossa era dietro a Red Bull e Mercedes e così si è piazzata. Con Leclerc, invece, dopo le qualifiche-calvario, è arrivato soltanto un undicesimo posto: rimonta difficile e infatti non concretizzata, ma ci sono alcune indicazioni da non sottovalutare. La mediana del passo gara, infatti, tenendo comunque conto che chi è dietro spesso si trova nel traffico tra tentativi di sorpasso e quant’altro, è stata da terza macchina in pista, decisamente meglio di Aston Martin che ha vissuto a Barcellona il primo vero weekend difficile. Se non ci fosse stato l’exploit Mercedes, probabilmente si sarebbe parlato di una Ferrari discreta e in miglioramento. Leclerc ha chiuso a dieci secondi da Alonso settimo, non male ma è chiaro che i tifosi del Cavallino si aspettano altro, a cominciare però dal sabato, dove non si possono più fare errori. Se gli aggiornamenti portati qui in Spagna potranno avere un impatto, questo è tutto da vedere: bisogna fare delle qualifiche pulite, partire nelle prime due file e poi vedere in gara se i tempi sono buoni.

E soprattutto, bisogna risolvere il problema della gestione gomme: non è soltanto una questione di metterle in temperatura o di trovare il giusto feeling con la mescola, ma diversi indizi fanno una prova e pare ormai chiaro come le difficoltà maggiori arrivino quando la macchina è particolarmente carica, dunque a inizio gara, e le gomme sono le hard. Negli altri stint, bene o male, il rendimento si allinea a quello degli altri top team, e nelle prove libere nelle simulazioni gara il gap è ridotto, anche perché il carico è minore. Serve migliorare anche qui, senza trovare scuse, e di pari passo evitare ulteriori malumori nel box come nel caso della “finta” sulle gomme con Leclerc, che ha messo il muso fino al termine della gara in polemica col muretto per il mancato coinvolgimento nella scelta (che però poi si è rivelata corretta). E anche e soprattutto così che si vince.

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