Formula 1

Ad Abu Dhabi per il secondo posto nei costruttori: ma qui la Ferrari non ha mai vinto

Ferrari
Ferrari - Foto LiveMedia/Florent Gooden/DPPI

Chiusura di stagione ad Abu Dhabi, il grande classico. Ultima gara dell’anno in F1, c’è da assegnare, si fa per dire, per quello che conta, il secondo posto nella classifica costruttori e se la giocano la Mercedes e la Ferrari, con il Cavallino che deve recuperare quattro punti dopo i diciotto rosicchiati alla grande a Las Vegas, sperando di poter contare su entrambe le vetture senza che la Fia debba ostacolare come successo con Sainz. Charles Leclerc ci arriva forte del secondo posto di Las Vegas e del secondo posto nella gara di Yas Marina dello scorso anno: il monegasco vuole vincere dopo un digiuno che dura ormai da un anno e mezzo, nonostante diverse pole ottenute nel frattempo e nessuna convertita, in ogni caso il risultato minimo è ottenere quattro punti in più delle Frecce d’Argento, ovviamente qualora uno tra Hamilton e Russell non dovesse vincere, altrimenti bisognerà conquistarne cinque di più.

Per una serie di motivi, non sarà facile. Il primo, è lo strapotere Red Bull, visto anche a Las Vegas visto che, se è vero che la Ferrari poteva vincere, è anche vero che Super Max Verstappen ha recuperato i cinque secondi di penalità e ha avuto vita facile poi nel passare Leclerc con le gomme più fresche, trovando poi un passo più veloce di due decimi in media al giro. Quella di Yas Marina è la pista che ha regalato il sogno di una vita all’olandese, capace di vincere sia prima che dopo quel leggendario 2021, prima ancora era stata territorio di caccia della Mercedes, mentre per il Cavallino è sempre stata amarissima.

Qui in quattordici anni non è mai arrivata una vittoria o una pole per la scuderia di Maranello. E’ di fatto il circuito in cui la Rossa ha ottenuto i suoi risultati peggiori, visto che in Russia – altra pista senza vittorie – si è corso otto volte, e in altri circuiti al massimo in un paio di edizioni, peraltro tutte recenti nel periodo più buio del Cavallino. Bisogna invertire la tendenza se si vuole puntare al secondo posto nella classifica costruttori.

Andiamo a scoprire le caratteristiche di questa pista: dal 2021 è stato modificato il layout del circuito per renderlo più adatto ai sorpassi e al generare spettacolo viste le tante critiche. Del resto, un tracciato posizionato all’ultimo weekend del campionato non può essere un’esibizione di un’ora e mezza. I tre settori sono molto vari: il primo presenta una curva a S e dei micro-settori veloci, nel secondo c’è un rettilineo velocissimo, il terzo è quello più guidato con curve lente. 16 le curve in totale, sono due le zone DRS.

5.281 metri la lunghezza del circuito, 58 giri da percorrere per un totale di 306.184 km. Prima edizione nel 2009, ultimo a vincere, e lo ha fatto negli ultimi tre anni (chi non si ricorda del 2021?), Verstappen. Cinque successi e altrettante pole per Hamilton e sei in tutto per la Mercedes, dieci podi per Lewis e 13 per il team delle frecce d’argento. Veniamo infine alle scelte Pirelli: per ovvi motivi, portati gli pneumatici più soffici della gamma, C3 per le hard, C4 per le medie e C5 per le soft.

SportFace