Ciclismo

Tour de France, Prudhomme: “Doping? Nel ciclismo è vietato farsi anche un’iniezione”

Christian Prudhomme
Christian Prudhomme - Foto Sportface

Il direttore del Tour de France Christian Prudhomme ha parlato dei controlli antidoping alla Grande Boucle e dei sospetti di doping che spesso vengono chiacchierati: “Le domande sui vari sospetti non sono assolutamente illegittime. Lo hanno detto anche i due fuoriclasse lunedì, durante il giorno di riposo“, riferendosi alla maglia gialla Jonas Vingegaard e la UAE dello sloveno Tadej Pogacar. “I controlli vengono effettuati da un’agenzia indipendente, l’Ita, che effettua test in una cinquantina di discipline diverse, ed è quello che volevamo in passato. La maglia gialla viene testata tutti i giorni, anche le bici“.

Prudhomme ha poi commentato le grandi prestazioni raggiungibili dalle bici: “Sono migliorate soprattutto per quanto riguarda i materiali, che sono un vero argomento. I progressi sono tali che ci stiamo interrogando anche sulla sicurezza perché si va davvero troppo veloci nelle discese“. Infine ha parlato dello stile di vita dei ciclisti: “Oggi sono monaci soldati. Rifiutano il minimo divario, anche a dicembre, e questo in parte spiega le prestazioni. Da dieci anni nel ciclismo è vietato farsi un’iniezione, a differenza di altri sport. In altre discipline i campioni si possono curare e continuare a vincere. Nella bicicletta, questo non esiste. Siamo in anticipo su questo“.

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