Serie A

Napoli-Milan, Pioli: “Sinner ha giocato con qualità e mentalità. Noi abbiamo il suo stesso spirito”

Stefano Pioli
Stefano Pioli, Milan - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

Alla vigilia della sfida di campionato contro il Napoli capolista, il tecnico del Milan Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue parole: “Rientro Leao? Un simbolo della testa che vuole avere la squadra. È stata l’ultima sosta prima degli ultimi due mesi, e saranno come sempre decisivi. Per ora sono solo giudizi parziali, poi saranno definitivi. noi possiamo fare tanto. Nella sosta ho detto che non è cambiato niente ai ragazzi. Un anno fa nessuno scommetteva su di noi ed ora è uguale. Sia in campionato che in Champions League: dipende tutto da noi. Può essere una stagione gloriosa o negativa. Dipende da questi due mesi. Ci ricordiamo gli ultimi due mesi dell’anno scorso, ma non conta. Conta ciò che faremo d’ora in poi in campionato e, speriamo, nelle cinque di Champions League magari”.

E ancora: “Difesa a 4? C’è questa ipotesi, anche se noi non abbiamo parlato di difesa a 3 o a 4, i nostri concetti sono di occupazione degli spazi. Abbiamo provato entrambe le cose. Se giochiamo da Milan, possiamo vincere. Gara d’andata? Avevamo scelto di non andare in parità numerica, li abbiamo indirizzati bene. Ho fiducia nei miei giocatori e possiamo metterli in difficoltà. Giochiamo contro una squadra di livello, però noi stiamo ben, sappiamo di dover spingere al massimo per andare oltre i limiti, fare in modo che sia una stagione positiva”.

Sugli avversari: “Osimhen? Sicuramente è fortissimo, ma loro hanno vinto senza di lui 7 partite consecutive. Abbiamo perso anche all’andata e lui non c’era. Le mie scelte non sono condizionate. Loro hanno avuto continuità, hanno perso soltanto due partite. Hanno raggiunto risultati mai ottenuti prima. Noi invece non siamo stati continui, gli ultimi mesi non sono stati all’altezza. Ora però inizia un’altra stagione. Non meritavamo di perdere all’andata. Sarà una gara diversa, se giochiamo da Milan possiamo fare bene. In ogni caso non conterà nulla in vista della Champions League, dove non c’è nulla di condizionabile da questi fattori”.

Sul gruppo: “Credo in un gruppo responsabile, consapevole e coeso. Che sa riconoscere i propri valori e giocare in un certo modo. Non si è mai fatto condizionare dall’esterno. Adesso abbiamo un finale di stagione importante. Abbiamo fatto bene in Champions League, meno in campionato e possiamo sistemare le cose spingendo al massimo. Domani sceglierò i giocatori migliori. I ricambi saranno fondamentali in una partita così difficile e spero equilibrata. Turnover? Sì, c’è bisogno di tutti. Credo sia un discorso che vale solo per quella settimana in cui si gioca la Champions League, prima c’è spazio per recuperare. Noi dobbiamo far bene in campionato”.

Sui singoli: “Leao? Lui è l’unico che può giocare dove vuole, tranne sotto la palla. In quel caso non mi piace. Ibra? Io sono il primo suo tifoso per ciò che ha fatto, ma è riduttivo indicarlo come unico motivo. Siamo cresciuti perché tutti sono cresciuti, abbiamo avuto un modo di lavorare completo. Un bagaglio più ampio. I ragazzi prima avevano 18/19 anni, ora sono più esperti. La squadra sa giocare senza di lui ed è forte. Il campionato scorso è stato difficilissimo e ci stiamo accorgendo che è difficile riconfermarsi, ma può essere una stagione importante. Sosta? Avrei voluto giocare già il giorno dopo, ma c’è stata e noi l’abbiamo gestita al meglio possibile. Purtroppo però le Nazionali ci hanno restituito due infortuni, ma la squadra sta bene. Vranckx sta crescendo, è giovane ed è forte. Poi faccio delle scelte. Sta facendo bene, come tutti. Chi non gioca non deve fare solo bene, ma meglio. Per convincere l’allenatore a cambiare. Per vincere le partite. Sta facendo di tutto per farmi cambiare idea, ma come tutti”.

Sugli scontri tra le tifoserie: “Spero di no. Giocare la Champions League, a San Siro, è una festa. Sono tifoserie importanti, ma ora c’è la partita di domani. Milan come Sinner? L’ho visto ed ha giocato con qualità, spirito e mentalità. Tutte cose che servono. Gli ultimi due mesi sono stati al di sotto delle nostre possibilità, ma in campionato la squadra non ha dimenticato come si gioca. Sono sicuro che abbiamo la ferocia mentale. Nelle partite in cui serviva l’abbiamo messa in campo. Siamo stati bravi in altre partite. Questo è stato l’errore determinante che ci ha fatto perdere punti. Lo spirito Sinner c’è”.

In conclusione: “Rientrati? Stanno bene, qualcuno ha giocato due partite, ma poi si sono allenati. Dispiace per Zlatan che stava bene, così come Pierre, ma gli altri bene. Con chi è rimasto abbiamo fatto un certo tipo di lavoro, anche con carichi personalizzati. Quando vanno in Nazionale poi c’è da sperare che giochino. Chi è tornato, è tornato bene. Abbassare il trequartista e alzare i terzini? Un bel suggerimento, non credo però che giocheremo a specchio, cerchiamo superiorità. Le prepariamo così”.

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