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Napoli-Inter, confronto tra difese a tre: Mazzarri per la rivincita, Inzaghi per il record

Simone Inzaghi Inter
Simone Inzaghi - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

Uno spera di chiudere il cerchio e di riscattare quella sconfitta del 2012 che mai gli è andata giù. L’altro vuole confermarsi mister Supercoppa Italiana e prendersi un record in solitaria. Riflettori puntati su Walter Mazzarri e Simone Inzaghi in un Napoli-Inter (ore 20) che vale il primo trofeo della stagione calcistica italiana. Il tutto con una veste tutta nuova, anche se la prima finale del nuovo format strizza l’occhio alla tradizione. Nella semifinale il Napoli campione d’Italia in carica ha travolto 3-0 la Fiorentina vicecampione di Coppa Italia. E con lo stesso risultato l’Inter ha superato la Lazio, seconda forza dello scorso campionato. Ora a Riyad tutto si deciderà in novanta minuti (o rigori). Simone Inzaghi cerca la quinta vittoria nella competizione, più di Marcello Lippi e Fabio Capello che condividono con il piacentino il record di quattro trionfi. Per Mazzarri sarebbe invece il primo successo, a dodici anni da quella finale di Pechino che sorrise alla Juventus tra le polemiche degli azzurri. I due tecnici sono due cultori della difesa a 3, ma con applicazioni diverse e soprattutto una storia agli antipodi. Approdato al Napoli in questa sua seconda avventura partenopea, Mazzarri ha provato a dare continuità al 4-3-3 di Spalletti, ma sembra orientato a cambiare e a tornare alle origini, come già fatto in semifinale.

La prova di forza dell’Inter contro la Lazio ha abbagliato Sarri e può essere una lezione per Mazzarri sull’applicazione della prima pressione. Nel penultimo atto infatti i nerazzurri hanno costantemente trovato ampiezza e verticalizzazioni pulite per le mezzali, guadagnando numerosi varchi tra le linee. L’emergenza a centrocampo non aiuta Mazzarri, che dovrebbe affidarsi a Lobotka e Cajuste, mentre un compito fondamentale ce l’avranno i due braccetti di difesa nelle marcature preventive. Confermato invece l’attacco. Politano e Kvaratskhelia intoccabili, con Simeone unica punta. Dalla panchina Raspadori e Zerbin (sorpresa della semifinale contro la Fiorentina) sono le prime armi. Pochi dubbi per Inzaghi. L’Inter che ha dominato la Lazio in semifinale è stata fin troppo bella per cambiarle abito. Ma un affaticamento potrebbe lasciare Bastoni fuori dall’11 titolare. Pavard e Acerbi sono sicuri di una maglia e anche De Vrij si scalda. A centrocampo Dumfries scalpita, ma la prova di Darmian contro i biancocelesti è stata di alto livello e non è passata inosservata. Poi Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco a supporto dei soliti Thuram e Lautaro. L’argentino ha segnato due gol nella sua carriera in Supercoppa Italiana. Più di lui solo Paulo Dybala (4), Alessandro Del Piero, Samuel Eto’o, Andrij Shevchenko e Carlos Tevez (3). Un altro possibile record in palio in una finale che sa di tradizione.

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