Sportface TVOriginals
Serie A

Morte Papa Francesco, si ferma il calcio: gare rinviate dalla Serie A ai dilettanti. Il precedente del 2005

Papa Francesco (1)
Italy, Rome, Vatican, 2023/5/6. Pope Francis during an audience with members of the Italian tennis and padel federation at Paul VI hall at the Vatican , Photograph by Alessia Giuliani / Catholic Press Photo RESTRICTED TO EDITORIAL USE - NO MARKETING - NO ADVERTISING CAMPAIGNS.

L’Italia è in lutto per la morte di Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, 266º papa della Chiesa cattolica. Il Pontefice argentino si è spento a seguito di un lungo ricovero all’Ospedale Gemelli, dopo delle complicazioni sorte a seguito di una polmonite bilaterale. Il Papa al momento del decesso si trovava a Roma, a Casa Santa Marta, dove era stato trasferito dopo il ricovero. A dare la notizia è stato il cardinale Farrell: “Alle 7.35 il Vescovo di Roma è tornato alla casa del Padre”.

Gli occhi del mondo sono quindi puntati su Roma e sull’Italia. Ecco perché le partite di oggi, valevoli per la trentatreesima giornata di Serie A, sono state rinviate. “A seguito della scomparsa del Santo Padre, la Lega Nazionale Professionisti Serie A comunica che le gare previste nella giornata odierna di Campionato di Serie A Enilive e Primavera 1 sono rinviate a data da destinarsi”.

Poco dopo è arrivato anche il comunicato della FIGC. “La FIGC, d’intesa con tutte le componenti federali, sospende tutte le competizioni in programma nella giornata di oggi, dalla Serie A ai Dilettanti”. Tutto fermo, quindi: dal calcio di vertice a quello di base.

Di seguito le gare di Serie A rinviate:
SERIE A ENILIVE:
Torino-Udinese
Cagliari-Fiorentina
Genoa-Lazio
Parma-Juventus

Il precedente del 2005

C’è peraltro il precedente del 2005. Papa Giovanni Paolo II morì il 2 aprile di quell’anno, un sabato. In quel caso la Federcalcio, d’accordo con le autorità e dopo la decisione del Coni, comunicò il rinvio di ogni gara di Campionato di qualsiasi serie in segno di lutto e rispetto per l’evento. “Lo sport italiano si ferma perché tutto il mondo guarda a piazza San Pietro e non ce la siamo sentiti – spiegò il presidente del Coni, Gianni Petrucci – di dare il via alle partite sapendo, poi, che al primo gol abbracci ed entusiasmo avrebbero avuto il loro sfogo”. “La nostra – aggiunse Petrucci – è una decisione che abbiamo condiviso con tutti e il calcio è stato straordinario. Una presa di posizione chiara e netta per dimostrare che il mondo dello sport non insegue sempre il commercio, il successo e l’applauso facile”. Il turno di campionato fu recuperato pochi giorni dopo con le squadre che prima del fischio d’inizio presero parte ad un minuto di raccoglimento.

Change privacy settings
×